Una “sagrada” famiglia peruviana
Frattanto a Lima, capitale del Perù, il primo bambino venuto al mondo la notte di Natale (informa El Mundo online del 26 dicembre) è stato chiamato Gesù (Jesus) sua madre si chiama Maria Virgen e suo padre fa il falegname (carpintero). Una vicenda curiosa, sulla quale è il caso che al Vaticano ci pensino sopra. Se si tratta di “casualidad”, soltanto di una “combinazione”, beh, una visita di routine fino in Perù potrebbe forse sembrare eccessiva, ma comunque non farebbe più danno di tanto. Se invece questo lieto evento fosse qualcosa più (data, nomi, professione….) di una semplice coincidenza, beh, un salto fino a Lima da parte del Papa a omaggiare il figlio del Capo, sarebbe davvero d’obbligo (e sarebbe da decidere in fretta, visto il rischio di essere preceduti da Re Magi nonché dai politici nostrani, sempre così ligi nel mostrare una riverente – ma quasi sempre solo per faccende politiche e non di fede – ossequiosità verso l’altra parte del Tevere).
Belpaese “fifty-fifty” (metà furbi e metà pirla)
R.a.s. (che mentre nel Belpaese è una compagnia di assicurazioni, a Parigi e dintorni, dipartimenti d’Oltremare compresi, vuol dire “rien à signaler”, niente di nuovo da segnalare) alle Maldive che (come ogni Fine Anno che si rispetti, a sentire i mezzibusto tivù e a leggere quanto giurano sui quotidiani le redattrici di cronaca incaricate di scrivere un pezzo sul turismo) sono state “prese d’assalto” (non dai Marines – come accadde anni fa a Grenada – bensì dai tanti nostrani Belpaesani che ad altissimo reddito fisso (manager, funzionari, professionisti, commercianti che per decenni non han pagato tasse perché protetti dal partito per il quale votavano) se ne strafottono della crisi globale – nel senso che sul Globo c’è una metà di furbi e una di pirla – che appunto ha investito il Mondo. Felice di avercela fatta anche stavolta (a “sfangare” indenne quella che è ormai un’operazione di marketing e un tempo era chiamato Natale) lo scrivano beneaugura.