Con la bici sui tracciati ferroviari dismessi
In Italia abbiamo linee di incredibile bellezza paesaggistica. Alcune versano in stato precomatoso, come per esempio l’incredibile linea interna appenninica che collega il Molise all’Umbria in un continuo saliscendi all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo. Altre sono già state chiuse da anni. Senza pensare di arrivare al non plus ultra svizzero della miniferrovia Blonay-Chamby, in Vallese, costruita appositamente da un gruppo di appassionati per mantenere in vita vagoni e locomotive d’epoca da tutto il Paese. La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate vuole fare comprendere la valenza turistica della ferrovia. Anche senza il treno! Le sedi ferroviarie dismesse sono trasformabili facilmente in piste ciclabili e pedonali. Addirittura, sono ottimali perché il tracciato ferroviario tende ad essere più rettilineo e pianeggiante possibile. Le salite (in gergo tecnico “livellette”) sono molto dolci e affrontabili con poca fatica a piedi e in bici.
Metrotramvia e Greenway all’italiana
Pian piano, faticosamente, qualche cosa si muove anche a livello istituzionale. In Lombardia, a Bergamo, si sta costruendo una metrotramvia verso le Valli per ridurre il traffico su gomma. In Provincia di Pavia si sta lavorando alla Greenway Milano-Varzi sull’ex-linea dell’Oltrepò da Voghera a Varzi. La Regione Liguria sta recuperando lunghi tratti dell’ex tracciato della linea Genova-Ventimiglia che corrono proprio lungo il mare. In Piemonte la Provincia di Novara vuole valorizzare e conservare l’esercizio della linea per Varallo Sesia, zona di grande potenzialità turistica.
Per saperne di più: