Colosseo e Arena di Verona al posto di San Siro e Olimpico
Torneranno dunque i toros in Italia? Mah. A fine anni ’90 si parlò di corride a Venezia, un progetto che all’ultimo momento andò in fumo (ma se si eccettua piazza San Marco non si vede dove si potrebbero “far correre i tori”; eccezionali “Plazas” sarebbero invece il romano Colosseo e la veronese Arena, l’equivalente delle Arènes di Nimes e Arles, teatro di magnifici spettacoli taurini, che, per inciso, in Francia – un filino di chauvinismo non fa mai male – cominciano al suono di “Toreador” della “Carmen” di Bizet.
Per ora agli aficionados e ai giornalisti del Belpaese vogliosi di saperne di più, non resta che emigrare in Spagna. E così accadde anni fa ad alcuni fortunati cronisti di turismo, invitati a Madrid per la Feria di San Isidro dal Turismo Spagnolo di Milano (“in collaborazione”, precisava l’invito al viaggio-stampa – e ricorda con orgoglio l’abborracciato collaboratore – “con il signor Gian Paolo Bonomi”) per volere della dolce non meno che sagace “directora” Mercedes del Palacio, grande “aficionada a los toros” (e fervida ammiratrice del “Maestro” Joselito). E visto che non tutto il male vien per nuocere, viva lo scarso interesse italiano per quella che in Spagna è chiamata la Fiesta Nacional. Un motivo in più per emigrare a sud dei Pirenei.