Dalle olive Fermane agli “artigiani” Friulani
A questo punto di giri nella Bit mi assale il timore di passare per esterofilo e decido di buttarmi sulla madrepatria (bella Italia, amate sponde…). E dopo un salto nelle Marche, anzi a Fermo (buttala via, nel primo pomeriggio, una premerendina di sette o otto Olive all’Ascolana, pardon, mi corregge Alberto Monachesi, alla Fermana) proseguo per il Friuli Venezia Giulia, convocato dal Movimento Turismo del Vino (mai che mi inviti un Movimento dell’Acqua Minerale, anche perché altro non si attenderebbe che un mio deciso rifiuto a fare reclàm redazionale a quel liquido da doccia). Giunto dai miei amici udinesi, ascolto una conferenza stampa di presentazione di un bellissimo volume dedicato agli Artisti e Artigiani nella Terra dell’Oro, 180 eleganti pagine che Luigi Vitale ha imparzialmente non meno che equamente dedicato a testo e foto dei mestieri nelle da me amate terre del nordest (pietre e sudore, faticare e mai un lamento, genti che decenni fa il grande allenatore granata Mario Sperone avrebbe definito “palla avanti e pedalare).
In Sicilia, con Fiorello, scamponi e mazzancolle
Da un estremo dello Stivale a quello opposto. Così aveva disposto il mio “paìs” (astigiano come la mia nonna, pertanto) Sandro Chiriotti, intimandomi di assistere alla presentazione di quel che sta combinando (nel settore agroalimentare) la Sicilia, mediante i marchi The ExcelLand e Living Sicily (della cui promozione attraverso stampa il mio amico ‘paìs’ è incaricato). A parte nuove cose “siciliane” imparate durante la chiacchierata di alcuni assessori & C., ho avuto il piacere – davvero vero – di scoprire (non vedo mai la tivù generalista, Sky sport history e cinema mi portano via tutto il tempo che dedico al piccolo schermo) che il “testimonial” della manifestazione Beppe Fiorello è davvero un ragazzo in gamba, genuino, spontaneo, che “non se la tira”, quindi intelligente.
Ma c’è di più! Accade infatti che durante la sullodata manifestazione il Chiriotti mi presenta un mandato di comparizione, in serata devo presentarmi al Maglio (un posto chic per feste e manifestazioni tra Milano e Sesto San Giovanni). Qui giunto, quelli di Pescaturismo di Mazara del Vallo mi aggrediscono a colpi di scamponi, mazzancolle, gamberoni (per non parlare dei dolci Carabineros, producenti quel sapido sugo carminio). E lo sbafar m’è dolce in questo mare…
Le foto di questo articolo sono di Paolo Valentini.
(04/03/09)
Crisi? Megastand per Grecia e Portogallo
Mi sposto (di poco, sia secondo l’Atlante De Agostini, sia secondo la dislocazione degli spazi espositivi decisa dalla Bit) dallo stand della Spagna (anzi megastand, non parliamo poi dei generosi metri quadrati affittati dalla Grecia, roba da sciur) al vicino Portogallo, invitato a un cocktail così importante da richiedere il trasferimento da Roma dell’ambasciatore Fernando d’Oliveira Neves. Vengo a lui presentato da una vecchia amica (l’avvocato Daria Pesce, console onorario del Portogallo a Milano) e durante il colloquio do il meglio di me stesso (riuscendovi, non sono poi quel pirla che molti dicono, e ho pure “letto un libro”) affinché il diplomatico non consideri buttato via il biglietto aereo a/r e il tempo dedicato alle mie dissertazioni sui rapporti tra Italia e Portogallo nel corso degli ultimi secoli (ma qualcosa avrei anche saputo dire sulla Lusitania romana).