Nel deserto della Libia “Il cielo stellato sopra di noi e la legge morale dentro di noi” come ha scritto il filosofo Immanuel Kant. Lo spettacolo di una natura inimmaginabile invita a porci domande esistenziali su noi stessi e sugli altri. Appena tornato a casa la domanda che tutti, parenti, amici e conoscenti mi hanno fatto è: “Com’è il deserto?” Sperando di ottenere da me una descrizione di luoghi e paesaggi. La mia risposta è laconica e, in fondo deludente: “È il viaggio di una vita!” parole sibilline che significano tutto e il contrario di tutto (me ne rendo conto) ma che testimoniano delle emozioni che mi ha procurato un viaggio alla scoperta di, forse, un milionesimo del deserto del Sahara nel Fezzan libico, vicino al confine con Algeria, Niger e Ciad.
Il deserto… non è deserto
Innanzitutto la parola “deserto” non ha significato… O meglio ne ha molteplici sfumature. Disabitato il Sahara non lo è, semmai poco abitato da gente innamorata persa della propria terra che da essa trae tutto il necessario per la vita. Non frequentato…? Nemmeno! Commerci e traffici si sono susseguiti incessanti fin dai tempi in cui (chi l’avrebbe mai detto!) questo territorio era verde e lussureggiante. Arido? Men che meno, il Sahara è pieno d’acqua, per giunta fossile e di qualità eccelsa per purezza. Il problema è che è difficile estrarla.
Libia: viaggio interiore
Viaggiare nel Sahara è perdersi nel nulla per ritrovare se stessi. Il luogo non può lasciare indifferenti. Anche se oggi il turista viaggia in tutta sicurezza su comode 4×4 guidate da autisti locali in grado di attraversarlo a occhi chiusi, ti accompagna la consapevolezza della magnificenza dell’ambiente impietoso e potenzialmente pericolosissimo che ti ricolloca al tuo posto all’interno del creato. In quei momenti mi sono venuti in mente i pensieri più strani frutto del confronto impietoso e sincero tra il Graziano “normale”, giornalista cinquantenne che vive a Milano, e il Graziano infinitesimale puntino nel più vasto deserto del mondo. Tra le cosiddette “necessità” quotidiane in Italia e in Libia. Mi sono reso conto che la stragrande maggioranza di quello che ho a disposizione a casa è pressoché inutile in mezzo al deserto. Pensate alla tessera del bancomat… La grandezza di un viaggio simile è che ti confronti e capisci che si può vivere in maniera totalmente differente senza per questo essere meno felici o meno “ricchi”, che passare la serata attorno a un fuoco a raccontarsi storie può essere altrettanto piacevole che andare al cinema. Che al posto di una birra fresca in uno dei locali “fighetti” di Corso Como puoi berti un the caldo servito in tre bicchierini successivi amaro come la morte, forte come la vita e dolce come l’amore.
Libia: ecosistema delicato
Sembra impossibile ma il Sahara è un ecosistema fragilissimo che deve essere conservato attentamente. Non esiste il “servizio di nettezza urbana” da quelle parti e tutto ciò che è abbandonato vi rimane. Non per nulla viene richiesto dagli operatori più sensibili addirittura di portarsi dei fiammiferi per bruciare le salviette igieniche indispensabili per lavarsi. Ogni volta che si riparte dopo il pranzo o una sosta i tuareg controllano attentamente di non lasciare nulla di inquinante dietro di sé. Un ambiente come quello desertico non è in grado di sopportare un pesante carico turistico. Per fortuna il clima e le particolarità del programma limitano i potenziali visitatori, almeno nelle zone più isolate e impervie. Dove, invece, il deserto è più accessibile si cominciano a vedere i primi guasti di un turismo più massiccio, dalla spazzatura abbandonata in giro, alle bottiglie di plastica che affiorano dalla sabbia, alla presenza di bancarelle gestite da scafatissimi nigerini che vendono pseudo-artigianato tutto uguale (anche se alcune cose sono carine!) e, orrore per i puristi, addirittura uno stranissimo chiosco-ristorante in mezzo alle dune dove si possono noleggiare degli sci per scendere da una duna alta 130 metri…
Libia: lo spettacolo notturno, meraviglia in evoluzione
Nel Fezzan non si vedono mai gli stessi colori, né gli stessi paesaggi, né le stesse dune. Tutto è simile ma differente. L’occhio assetato di particolari troverà sempre qualcosa di nuovo che non aveva notato prima, una sfumatura di colore, la forma di una roccia modellata dal vento. Poi scende la notte e contemporaneamente si accendono in cielo milioni di puntini bianchi. Lo spettacolo delle stelle, così tante e nitide, è talmente grandioso che non ho potuto fare a meno di restare a lungo fuori dalla tenda a contemplarle, nonostante la temperatura fosse abbondantemente scesa vicino allo zero. L’inquinamento luminoso e acustico non esistono. Il silenzio non è mai veramente tale, il vento reca il suo suono e la sensazione di farselo passare addosso è come ricevere le confidenze di un vecchio amico. Racconta di libertà, di continuo cambiamento ma anche di rovina e morte. Una volta in cima a un erg, le alte dune di sabbia, senti il tuo cuore e le tempie pulsare per lo sforzo, un suono sordo e rapido che si va via via rallentando man mano che ci si riprende. Lo sguardo allora spazia all’orizzonte, al susseguirsi apparentemente infinito di creste sabbiose modellate dal vento e dallo stesso continuamente ridisegnate.
I tour operator con cui partire:
Adenium – Soluzioni di viaggio www.adeniumtravel.it
I Viaggi di Maurizio Levi www.viaggilevi.com
Viaggi dell’Elefante www.viaggidellelefante.it
Guide consultare
Libia di Anthony HamLonely Planet EDT (IV ed. italiana, 2007)Pagine 288; Euro 20,00.
La guida comprende: Tripoli, Costa della Tripolitania, Cirenaica, Jebel Nafusa e Ghadames, Fezzan e Sahara. Contiene informazioni aggiornate su come ottenere un visto turistico, le recensioni degli alberghi e dei ristoranti, le coordinate GPS per raggiungere in sicurezza le località sahariane più difficili da trovare e alcune citazioni letterarie.
Libia del Sud: il deserto, dall’Acacus all’oasi di Cufra
di Jacques Gandini
Polaris Guide – Collana: Guide per Viaggiare
Paggine 448 + 32 tavole a colori; Euro 29,00
La guida aggiornata all’ottobre 2004, raccoglie numerosi itinerari, molti dei quali corredati di precise cartine e punti GPS; nel testo si intervallano box di approfondimenti e curiosità. Foto in bianco e nero e a colori si susseguono tra le notizie, mentre una nuova grafica dell’impaginato, facilita una lettura delle informazioni
Libia: arte rupestre del Sahara
di Giulia Castelli Gattinara
Polaris Guide (Nuova edizione)
Collana: Percorsi e Culture
Pagine 160 + 32 tavole a colori; Euro 27,00
Libro di approfondimento o di preparazione al viaggio per chi vuole partire per un tour tra le pitture e le incisioni rupestri del Sahara libico. Moltissimi disegni, cartine e immagini in bianco e nero e a colori dei siti più importanti.
Le vie della sete, esplorazioni sahariane
di Ardito Desio
Polaris Guide – Collana: Percorsi e culture
Pagine 304 con oltre 165 foto e disegni dell’autore; Euro 24,00
Affascinante spaccato dell’Africa degli anni trenta, raccontata da un esploratore che è diventato un mito tra i viaggiatori. Un libro per coloro che sono curiosi di leggere come si viaggiava nel deserto oltre 70 anni fa. Le fotografie sono tutte dell’epoca così come i disegni.
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