S – Stadi: vedi C (Campi di gioco). In più, per stadi si intende il vero problema, anzi dramma o per meglio dire sconcio del “Sistema Pallonaro Italiano”, laddove in (quasi) tutti gli altri Paesi del mondo le squadre, i clubs, sono padroni del loro stadio, con gli ovvi vantaggi economici, vedi la possibilità di poter vantare migliori e veri bilanci inserendo la proprietà nei medesimi. Nel Belpaese, invece, tranne (salvo errori) lo stadio della Reggiana (Emilia) tutti gli altri stadi non sono di proprietà delle squadre (in generale i padroni sono i Comuni o il Coni, e ci fu, o c’è tuttora, un caso in cui – si parla di Catanzaro – il padrone è il R.E. Regio Esercito, poi divenuto FF.AA. Forze Armate; quindi trattasi o trattavasi di uno stadio “militare”).
T – Telefonini (cellulari): c’era un dirigente del Calcio che giudizialmente provato, deteneva (e forse chissà che…) decine e decine di questi apparecchietti con centinaia e centinaia di schede (molte reperite all’estero, “segrete”) dopodiché distribuiva il tutto ad arbitri e altri “addetti ai lavori” (calcistici). Secondo alcuni trattavasi (o chissà che non…) soltanto di un vezzo, un piacevole hobby collezionistico.
U – la U curiosamente contenuta nella FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), dicitura risalente ad altri tempi. Quando il Calcio era uno Sport, anzi un Giuoco. Adesso i calciatori (e pure qualche dirigente) per mille euro ti vendono la sorella. E se non accettano mille euro, provate a offrirgliene duemila (ci staranno).
V – Verità: quella su Amaurì (se giocherà per l’Italia o il Brasile). Ma che ri-Palle!!!
Z – : fine dell’alfabeto. E quanto alla fine del “Balòn” italiano o quantomeno a un suo livellamento a campionato di “Serie A balcanica” – come lo è già la Serie B – (forse) non c’è da attendere molto (leggasi: alle iscrizioni delle squadre al prossimo campionato). (12/03/09)