“L’unico posto veramente bestiale che c’è in Italia è il Bar Margherita”. Si trova, ma è meglio dire si trovava, a Bologna in via Saragozza. Il volume di Pupi Avati mette subito in chiaro il perché. Infatti nelle prime due pagine vengono messe in evidenza le dodici regole che distinguono se sei uno di quel bar e non uno dei tanti del Bar Andrea Costa o del Bar Billy.
Per esempio la prima regola dice: “Al bar non si portano mogli, madri, sorelle, figli, nipoti”. Oppure: “Quelli del Bar Margherita ci credono alla messa e al rosario ma non ci vanno o se ci vanno non si fanno vedere”; “Anche se piove forte nessuno va al Bar Margherita con l’ombrello”.
Ma vediamo come si sviluppa la storia.
Bologna, 1954. Il Bar Margherita, sotto i portici di via Saragozza, è frequentato dai campioni della città: campioni nel biliardo, nel poker, nella briscola, nella conquista delle donne, nelle gare di boogie, nelle bevute, nel guidare spericolatamente ma, soprattutto, nell’investire gran parte del tempo negli scherzi da riservare agli amici. Tutto sembra andare per il meglio finché non accade l’irreparabile: il fidanzamento dell’ingenuo Bep con la navigata Beatrice, “l’unica a essere uscita con tutti i ragazzi di via Saragozza sia dalla parte dei numeri pari che dei numeri dispari”! Matrimonio più disarmonico è difficile da immaginarsi ma difficile sarebbe anche farlo saltare, considerati gli interessi delle rispettive famiglie… Fortuna però che esistono gli amici del Bar Margherita, quell’«unità di crisi» sempre pronta a correre in soccorso di uno dei suoi membri in difficoltà. Pupi Avati fa il ritratto di un’epoca e riesce ad appassionare il lettore a coinvolgerlo, a divertirlo in maniera toccante da grande narratore qual è, nello scrivere come nel cinema. Una storia ricca di situazioni e personaggi, tratteggiata in maniera irresistibile. Gli amici del Bar Margherita è un romanzo che unisce il piacere del racconto (con le sue mille sorprese e rivelazioni) a quello della nostalgia in un’atmosfera intensa e unica. Vitelloni e belle donne non sono infatti gli unici ingredienti di questo romanzo breve e fulminante: ci sono anche il Festival di Sanremo, le balere di periferia, le truffe, le scappatelle extraconiugali, gli occhiali per vedere le donne nude, i romanzi d’amore affittati alla biblioteca circolante, i lanci con il paracadute dalla Torre degli Asinelli, gli ottuagenari che si innamorano delle maestre di pianoforte, le feste danzanti pomeridiane e tanto altro ancora. Da questo romanzo è stato tratto il film con Gianni Cavina, Diego Abatantuono, Neri Marcoré, Katia Ricciarelli, Luisa Ranieri, Luigi Lo Cascio, Laura Chiatti, Fabio De Luigi.