Tre Cime di Lavaredo, Marmolada, Tofane, Antelao, Pelmo, Civetta, Cinque Torri. In una parola Alpi bellunesi.
Passo San Pellegrino, rifugio Flora Alpina, 11 giugno 2009, la neve ha da poco liquefatto il suo mantello bianco per lasciare respirare al sole i campi. Mi trovo in un posto assolutamente meraviglioso e sto ammirando un miracolo della natura.
Le montagne che ho di fronte sono le Dolomiti bellunesi. Una precisazione che in questa terra è doverosa (il 70% di queste montagne sono in provincia di Belluno – quindi Veneto – anche se molti identificano le Dolomiti con il Trentino). Comincia a fare buio, la temperatura è vicino allo zero.
Sotto un cielo punteggiato dalla luce delle stelle lo spettacolo che la natura mi offre è incommensurabile. Resto immobile, non sento il freddo che come aghi di spillo punzecchiano la faccia, incantato in un avvolgente silenzio. Sono momenti meravigliosi. Emozioni, sensazioni che tolgono il respiro. Impossibile trovare le parole per descriverle. Mi rendo finalmente conto che la montagna è bella, è fantastica d’estate, molto più dell’inverno. Se poi le montagne sono le Dolomiti, oggi classificate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, si è davvero in un’altra dimensione “tra terra e cielo”.
Il Cammino delle Dolomiti…
Avventurarsi nel territorio della provincia di Belluno, ai piedi delle Dolomiti, come viandante o pellegrino per apprezzare il paesaggio, il piacere del semplice camminare nella contemplazione delle bellezza e della fatica, attraversando villaggi dove l’uomo ancora presidia la montagna, dove le chiese, i “capitelli” e i crocefissi di legno parlano di una fede millenaria, oggi è più semplice e più sicuro.
La Diocesi di Belluno e Feltre con la collaborazione della Provincia di Belluno e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari regionali e Autonomia locali, ha ideato “Il Cammino delle Dolomiti”. Un progetto turistico che è stato premiato dalla Conferenza delle Alpi l’11 marzo scorso a Evian, in Francia. Si tratta di un itinerario ad anello che si sviluppa su un percorso di 300 chilometri, suddiviso in 30 tappe, che si snoda tra natura, fede, arte, cultura.
…tra mulattiere e strade di montagna
Il percorso evita le grandi arterie di traffico per privilegiare antiche mulattiere e strade di montagna ed è stato studiato per essere accessibile a tutti: ai singoli, ai gruppi e alle famiglie, con tappe talvolta impegnative per la lunghezza ma agevoli e sicure. Non si richiedono particolari attitudini alpinistiche. Le sedi di tappa sono state individuate in luoghi con adeguate strutture di ristoro e pernottamento: agriturismo, Bed & Breakfast, campeggi, rifugi.
Partenza e arrivo l’antico Santuario dei Martiri Vittore e Corona ad Anzù di Feltre, un complesso medioevale ricco di opere d’arte, che faceva da sentinella a da principale accesso alla città di Feltre. Il santuario, fondato nel 1096 dal feudatario imperiale Giovanni da Vidor, fu destinato a contenere le reliquie dei martiri protettori della diocesi feltrina. Recentemente insignito del titolo di Basilica minore, il Santuario ospita oggi la Casa Diocesana per Esercizi Spirituali con numerose iniziative culturali e religiose.
“Il mondo a piedi”
Nel saggio di David Le Breton “Il mondo a piedi” si legge: «Viaggiare a piedi è una potente affermazione di libertà. Camminare fa nascere l’amore per la semplicità, per la lenta fruizione del tempo… Camminare è un universo di sorprese condivise o segrete…».
Il Cammino delle Dolomiti è anche questo e porta a scoprire i luoghi più suggestivi della provincia di Belluno, tra i più belli d’Italia, attraverso testimonianze storiche e artistiche, a far percepire la dimensione più autentica della montagna camminando nella natura, al ritmo dei propri passi, tra odori, profumi, silenzi. Se siete fortunati potete incontrare anche una guida d’eccezione come l’anziana signora Lina Murer, memoria storica di questi luoghi, e con lei percorrere una o due tappe del Cammino. Ma non fatevi impressionare dall’età, perché occorre davvero fiato per starle dietro; mentre lei parla, vi racconta dei luoghi, dei suoi ricordi, voi faticate solo a marcare un passo dopo l’altro.
Le trenta tappe del Cammino delle Dolomiti
Si parte dal santuario dei Santi Vittore e Corona, si passa da Feltre per salire sino al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Attraverso la Valbelluna si giunge alla Certosa di Vedana, una delle maggiori attrattive del Parco, visibile solo dall’esterno perché sede dell’Ordine monastico delle suore di clausura, posto all’imboccatura della Val Cordevole, la strada poi conduce a Agordo, e alle miniere abbandonate di Valle Imperina.
Si prosegue per Gares e la Valle di San Lucano sino a Canale d’Agordo, paese natale di Papa Albino Luciani (Giovanni Paolo I). Qui si può visitare il museo provvisorio – nella casa canonica dell’arciprete – foto e ricordi appartenuti a Papa Luciani.
Nell’agosto 2008, in occasione del 30° anniversario della elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo I è stata inaugurata una Via Crucis formata da 15 formelle in bronzo fuso, realizzate dallo scultore Franco Murer, applicate su massi calcarei bianchi posti lungo un sentiero nel bosco che congiunge la Pieve di Canale d’Agordo con Caviola.
In direzione di Alleghe con vista sella Marmolada
Il Cammino prosegue in direzione di Alleghe, poi fiancheggia il Col di Lana, montagna cara ai ladini, con vista sulla Marmolada, e le trincee della Prima Guerra Mondiale, i resti del Castello di Andraz, che ospitò nel Quattrocento il filosofo Nicola Cusano, e valica il Passo Falzerago sino a raggiungere Cortina d’Ampezzo e, a pochi chilometri di distanza, Misurina, con la splendida vista sulle Tre Cime di Lavaredo.
Dopo Auronzo di Cadore il percorso si inoltra nel verde Comelico, con i suoi tipici Tabià (fienili), sino alle sorgenti del Piave. Si raggiungono poi Lorenzago di Cadore, luogo di villeggiatura dei Papi, Vigo di Cadore, e le sue antiche chiese, per arrivare a Pieve di Cadore, paese natale del pittore Tiziano Vecellio. Scendendo verso sud l’itinerario raggiunge prima Longarone e la Diga del Vajont, quindi l’Alpago, il Col Nevegal, la città di Belluno e, attraverso la sinistra del Piave, nuovamente il Santuario dei Santi Vittore e Corona.
Il Cammino delle Dolomiti è molto dettagliato e ben descritto in ogni sua tappa da una guida tascabile di 200 pagine, ricca di informazioni, foto e grafici, percorso, distanze e dislivelli; una carta escursionistica e stradale fa avere la visione d’insieme del territorio e poi un DVD, in italiano e inglese, presenta l’offerta completa.
Il Cammino visto e raccontato dai bambini
Le insegnanti e gli alunni della scuola primaria del Comune di Mussoi, con il consenso dei genitori, hanno promosso un progetto che ha visto coinvolti i bambini dalla classe prima alla quinta nella scoperta della propria provincia. Docenti e alunni hanno percorso le trenta tappe del Cammino delle Dolomiti. Gli alunni hanno avuto così l’opportunità di fare ricerche sul campo, intervistare esperti, stare a contatto con gli animali. Diventare protagonisti dei percorsi da proporre alle proprie famiglie e alla comunità.
Da questa esperienza e dal lavoro sviluppato nel corso di un anno ne è nato un libro assai curioso e interessante. “Il Cammino delle Dolomiti” in 30 tappe: storie, paesaggi, tradizioni, aneddoti raccontati dai bambini. Il volume, curato da Beatrice Da Vià, è stato pubblicato dall’editore Kellermann. I piccoli autori hanno raccontato il percorso come lo hanno visto coi loro occhi e percepito con la loro sensibilità.
Ogni tappa è documentata, rinominata e accompagnata da impressioni, ricordi di racconti e leggende, riflessioni, commenti, disegni. Si comincia con “i Gamberetti di San Vittore e Corona” per finire con “il Ritorno a Feltre”: “Sul mio comodino ho una lampada costruita con le mie mani. Di notte, prima di dormire, la luce delle mie montagne mi rassicura e mi sembra di essere lassù, dove corrono i camosci”.
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