Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

A Pamplona per la Feria di San Firmino

Continua lo psicodramma non taurino, pericoloso sì ma non per colpa dei tori. Dopo le peripezie con Trenitalia, come narrato nella prima puntata, si parte in auto con El Pana e la sua “cuadrilla” di “aficionados” di Nizza Monferrato…

Finalmente, alla meta: Astràin, “cerca de Pamplona”

A Pamplona per la Feria di San Firmino

La nostra cuccia Sanferminera non era però ubicata nella capitale navarra (laddove alberghi e case private sono assai costosi, come carissimi sono i balconi affittati alle otto del mattino per vedere l’Encierro e – tra poco tempo – ti faranno pure pagare l’aria che respiri, datosi che i Sanfermines sono ormai divenuti un grande appuntamento mondiale). No; scoperta tre anni fa in occasione della prima venuta de El Pana, si sarebbe dormito nella (carina, suggerita a chi si aggira in Navarra) Casa Rural “El Carpintero” (il falegname, e vai con le attività artigianali … carpintero, panadero…) situata ad Astràin, a nove chilometri da Pamplona. E qui iniziarono i miei problemi, consistenti nel ritrovarmi appiedato in una località un filino isolata (per la recente apertura di una superstrada che la “saltava”) in compagnia di giovani trasgressivi (per dirla col poeta, casinisti nati, e facevano pure bene, vista l’età) dalle differenti abitudini (gozzoviglie, orari, posti e quant’altro) dell’antico signore qui scrivente. Ad ogni buon conto (non so se grazie a dio, per certo grazie a San Fermìn) anche questa ennesima mia Fiesta a Pamplona si è risolta felicemente. Come doverosamente informerò nella prossima (e ultima: mai abusare del cortese lettore) puntata. (2 – prosegue)

(30/7/09)

Alle prese con un “Gabacho” francese…

A Pamplona per la Feria di San Firmino

Accade infatti che alla richiesta di cappuccini (en France, naturellement, avec brioche) quel pirla del barista ci chiede il pagamento anticipato. Al che, il sottoscritto (già sentendo il profumo di Spagna laddove mai si riscontra tanto orrida mancanza di fiducia) risponde (ça va sans dire en français) al facente i caffè con una veemente (Barbera juvante) arringa così “antifranzosa” che sarebbe piaciuta anche a Napoleone (che era corso e a lui della Francia non gli fregava niente: cercava solo un posto dove fare l’imperatore). Pagato (anticipatamente) il caffelatte, si prosegue per Roncisvalle e di lì (punto di inizio del – a me caro – Camino de Santiago, 770 chilometri a Santiago de Compostela) si scende a Pamplona (raggiunta dopo diciotto ore di viaggio no stop; quattro in treno e quattordici in auto).

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