Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Miniguida delle località “minori” della Spagna/7

Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in “saccoccia” (versione slang della “tasca” di Mondo). Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte, per ignoranza (intesa come “non conoscenza”) tralasciamo a poca distanza luoghi che avremmo voluto (e dovuto) vedere

Las Medulas
Las Medulas

Medinaceli (Soria, Castilla y Leòn)

Un posto dalla storia importante, fu romano, lo dimostrano due magnifici archi, uno romano, visibile dalla sottostante strada Madrid – Zaragoza e l’altro arabo (vi morì il famoso sovrano Almanzor) ed edifici rinascimentali (la Colegiata de Nuestra Señora de la Asunciòn, il Palacio de los Duques de Medinaceli). Più recentemente molte case nobiliari sono divenute residenza di artisti e letterati (Ezra Pound vi dimorò a lungo e alla località dedicò una poesia).

 

Medina De Rioseco (Valladolid, Castilla y Leòn)

Una cittadina (più di 5000 abitanti) che merita uno stop (soprattutto il mercoledì, mercato con vendita di agnelli e maialini, per i grandi arrosti castigliani). Ben nota la Semana Santa. Da vedere la porticata Calle de la Rua, la chiesa di Santa Maria de Mediavilla, le chiese di Santa Cruz, Santiago e il convento di San Francisco. Posto originario degli Enriquez, gli Almirantes (ammiragli) de Castilla (con il mare tanto lontano). Nella zona il (curioso) Canal de Castilla.

Medina de Rioseco
Medina de Rioseco

Medulas, Las (Leòn, Castilla y Leòn)

La più importante miniera d’oro dell’impero Romano, dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Poco distante da Ponferrada, giustificherebbe una visita la sola visione dei forti contrasti (eccezionali sotto il sole) tra il verde della vegetazione e il rosso carminio della terra. A ciò si aggiunga lo stupore e l’eccitazione nell’apprendere le tecniche minerarie (perforazione della montagna, acquedotti, tunnel) usate dai Romani (e descritte da Plinio il Vecchio) per 250 anni.

 

Merida (Badajoz, Estremadura)

Patrimonio dell’Umanità. Non è una ‘località minore’ (ed è pure ‘capitale’ della Comunidad Autonoma dell’Extremadura) ma non è capitale di provincia. Trattasi dell’antica Augusta Emerita, costruita per i veterani della X Legione (provincia della Lusitania) una delle più importanti (se non la più importante) città dell’Impero romano. Da non perdere il Museo de Arte Romano, l’Anfiteatro e il Teatro (grandi spettacoli estivi) e tanti altri monumenti.

LEGGI ANCHE  Autostrade del Mare... e prima ancora

 

Miravet (Tarragona, Catalogna)

Nella Ribera d’Ebre, a una settantina di km da Tarragona, località storica sull’Ebro (qui attraversato dall’ultimo traghetto non a motore). La posizione dominante l’Ebro ne fece un punto strategico di grande importanza, da cui la ovvia presenza – salendo da un bel borgo medioevale – di un castello fortezza (enormi torri e possenti mura, all’interno una chiesa romanica) arabo, poi appartenuti ai Templari indi agli Ospitalieri. Magnifico il panorama.

Miravet
Miravet

Mojacar (Almerìa, Andalusia)

Un tuffo indietro nel passato (anche quello remoto: su una altura dominante la costa -bella, lunga e accogliente la spiaggia- non poteva non insediarsi l’uomo del neolitico). Località storica del turismo spagnolo, lo testimonia (una icona) una vecchia foto delle donne di questo ‘pueblo’ velate e vestite rigorosamente in nero, sullo sfondo case dal bianco accecante, stradine ripide che salgono verso la piazza animata come un suk, giochi d’ombra da casbah.

 

Molina De Aragon (Guadalajara, Castilla la Mancha)

È detta ‘de Aragòn’ ma si trova nel nord della Castilla la Mancha, al confine (almeno questo) con l’Aragona. Altra particolarità, è considerata il posto più freddo della Spagna. Chi vi arriva è colpito alla vista dell’imponente Castello-Alcàzar e della muraglia musulmana (fino al 1129). Bello anche il ponte Viejo, chiese e ‘casonas blasonadas’ (non per niente Molina è Consunto Historico dal 1965). Nella zona tanto lo Zafferano (c’è pure un interessante museo).

Condividi sui social: