Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

La notte che riunì la Germania

Venti anni passano in un soffio. Almeno a Berlino. Il 9 novembre del 1989 assistevamo increduli e un po’ spaventati alla fine di un mondo che, allora, ritenevamo immutabile

Tragedie nella memoria

L'interno del Museo Ebraico. Il pavimento inclinato e i pilastri verticali fanno perdere l'orientamento e l'equilibrio al visitatore
L’interno del Museo Ebraico. Il pavimento inclinato e i pilastri verticali fanno perdere l’orientamento e l’equilibrio al visitatore

Sono stati regolati anche i conti con il passato. La tragedia della “shoa” è costantemente ricordata nell’angosciante museo ebraico di Daniel Liebeskind. Un viaggio all’inferno dove ogni passo è un tormento creato dall’architettura sbilenca che fa perdere qualsiasi senso dell’orientamento e crea una costante sensazione di fastidio e smarrimento. Molto più diretto e immediato è invece il ricordo di coloro che tentarono di scavalcare il muro ma non ce la fecero: una serie di croci bianche con nome e date di nascita e di morte attaccate alla cancellata di un giardino vicino al Reichstag.

Il fascino dei tempi passati

La Trabant non è una macchina, è un mito
La Trabant non è una macchina, è un mito

Venti anni è già quasi una generazione… I nuovi genitori erano bambini molto piccoli al momento della caduta del muro, in gran parte, probabilmente non hanno alcun ricordo di quei tempi. La memoria, per qualcuno la nostalgia, è tenuta viva da un fiorente mercato dei souvenir. Da pezzi di muro sedicenti originali, alla fotografia con figuranti in divisa sovietica o alleata al Checkpoint Charlie, il punto di passaggio tra le due Berlino sulla Friedrichstraße, dalle escursioni con la “Trabi” la Trabant, macchinetta di plastica e lamierino inquinantissima con il suo motore a due tempi ma status symbol ai tempi della DDR, alla salita sull’immancabile altissima torre della televisione, una vera ossessione per tutte le capitali dell’ex-area socialista. Per il resto Berlino è ormai avanti, ha altro a cui pensare che i tempi passati, c’è ancora da fare per colmare i buchi rimasti dal 1945 al 1989. È una città ex-bella oggi è probabilmente la città più affascinante e vitale d’Europa. Già! Venti anni passano proprio in un soffio. A Berlino.

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Manifestazioni e celebrazioni

Un’occasione così importante come il Ventennale della caduta del Muro di Berlino non può passare inosservata. Fino al 15 novembre sull’Alexanderplatz è ospitata la mostra “Peaceful Revolution 1989-90” che racconta della rivoluzione pacifica che ha portato al crollo della DDR. Dal 7 al 9 novembre si tiene il Festival of Freedom per celebrare il 20° anniversario della caduta del Muro. Ci sarà la rievocazione dell’evento realizzata con grande tessere del domino alte 2 metri e mezzo che sono state decorate da giovani berlinesi. Questo domino gigante formerà un percorso lungo due chilometri che segue il tracciato del muro dal Parlamento, alla Porta di Brandemburgo fino a Potsdamer Platz. La sera del 9 novembre le tessere saranno fatte cadere una dopo l’altra per ricreare l’effetto dell’abbattimento del muro.

 

Per saperne di più:

www.mauerfall09.de

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