Feste (…e altro) tra tedeschi “moderni” e “arcaici”
Al riparo nel citato, corto fiordo, nascosto da un ingresso strettissimo e protetto da scoscese montagne (e non mancava nemmeno una bella cascata di acqua fresca), i marinai del Dresden vissero in una sorta paradiso, destinato però a durare, ahiloro, soltanto il breve spazio di una settimana, dal 6 al 14 febbraio. Ma quanta gioia! Perché oltre agli agognati rifornimenti l’equipaggio si ritrovò a bordo ogni ben di dio: birra e salsicce a volontà, belle ragazze con cui ballare sul ponte valzer e mazurche suonate dalla banda del Dresden. E in un clima di buffa curiosità (i marinai parlavano un tedesco ‘moderno’ appetto a quello ‘arcaico’ di chi aveva lasciato la Germania anche da ormai sessabt’anni) nacquero pure alcuni amori (né fu esclusa la nascita di pargoli concepiti durante questa furtiva sosta).
La fine del Dresden nell’arcipelago Juan Fernandez
Ma gli Accordi dell’Aja permettevano alla nave di un Paese in guerra una sosta massima di 24 ore in un Paese neutrale e pertanto (superato abbondantemente questo limite e avvisato dalla Quinta Colonna tedesca dell’arrivo di una nave da guerra cilena intimante l’abbandono delle acque territoriali) alle 8 e 30 del 6 febbraio il Dresden lascia il fiordo di Quintupeu.
La fuga dura più di un mese, ma l’8 marzo l’incrociatore inglese Kent avvista il nemico tedesco e informa le altre navi brulicanti nel sudovest del Pacifico. Giusto il tempo di nascondersi (la gente del posto festeggia con agnelli e aragoste, la banda ricambia suonando) nell’isola Mas a Tierra del cileno arcipelago Juan Fernandez e pochi giorni dopo, il 14 marzo, l’incrociatore si ritrova assalito da tre navi da guerra nemiche. Il Dresden affonda, il comandante Ludecke ordina di abbandonare la nave, chi sopravvive è portato a Valparaiso, i feriti ricoverati nel citato Hospital Alemàn. Fine della curiosa ma anche incredibile vicenda di una nave da guerra braccata tra le isole (Juan Fernandez e Pasqua) e la costa meridionale (Patagonia e Tierra del Fuego) del Cile.
Ah! Tre brevi chiose finali.
1) Del famoso tesoro imbarcato nel Messico nulla si seppe.
2) Tra gli scampati alla tragedia del Dresden, il tenente di vascello Canaris diverrà ammiraglio e celeberrimo Capo dei Servizi segreti nazisti.
3) Chi ha scritto queste righe è stato nel fiordo di Quintupeu e lì ha pensato che il racconto della vicenda del Dresden possa intrigare qualche lettore.
(29/10/09)