Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Dopo BIT: grazie per le cortesi attenzioni!

Per la serie “Magna & Bevi”. Embé, che c’è di male? Anzitutto per lenire un po’ le malinconie dovute al lento (mica troppo) decadimento della “manifestazione BIT”. Poi perché ritrovare gli amici che ti parlano della loro terra, facendotene gustare il meglio, fa bene al cuore (e al gargarozzo)

Dopo BIT: grazie per le cortesi attenzioni!

Dicono che camminare faccia bene alla salute (circolazione, respirazione, muscolatura) nonché aiuti a dimagrire. Orbene, per vedere (e qui narrare) la Bit ho affrontato parecchio footing; vabbè, lento, almeno 5 ore giornaliere in ciascuno dei 3 giorni di apertura (beninteso conteggiando il tempo dall’uscita da casa, come sindacalmente facevano antan, non so adesso, gli equipaggi Alitalia). Una durata, quella della Bit, che potrebbe pure restringersi vieppiù (diciamo due giorni, mentre uno solo mi sembra poco) se la manifestazione dovesse “apparire” soltanto per tirare la volata all’Expo e/o se mai perdurerà la cosiddetta crisi. Una crisi, però, che forse è anche di idee (saper inventare novità o anche solo cambiare date) e, se si parla di turismo, una crisi dell’incoming italiano, datosi che nello scorso anno il turismo mondiale non se l’è spassata male, basta leggere i recenti dati. 

Alla ricerca dello “Stand” perduto

Dopo BIT: grazie per le cortesi attenzioni!

Spero comunque che la Bit non si accorci ulteriormente sia per non impoverire ancor più il mio Know How di Viaggi & Vacanze, sia per non ridurre le mie occasioni di praticare il podismo lento. Attività fisica che (vedi sopra) aiuta pure a dimagrire. E invece no!  Scarpinando alla Bit, ho preso 3 chili! Ma non tema l’aficionado lettore: non sono afflitto da problemi di metabolismo, bensì, più semplicemente, novello Ulisse ho ceduto ai richiami delle Sirene invitantimi nei loro stand (e se si parla di quelli goderecciamente sardanapaleschi ne sono ahimè rimasti pochini, ma con un pochino di mestiere riesco ancora a reperirli). Ritenendo doveroso informare sulle mie esperienze più o meno turistiche (ci si documenta sul Cremlino anche sorseggiando una Vodka nello stand della Russia e sulla Grecia degustando un rinfrescante Ouzo) passo a narrare quanto deglutito, non senza estendere i miei sentiti ringraziamenti a chi ha pensato bene di lenire le mie Bit Blues (tristezze nel vedere una manifestazione tanto mal ridotta) mediante generi di conforto. Eccone il dettaglio.  

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Dalle Alpi (Giulie) alle Ande

Dopo BIT: grazie per le cortesi attenzioni!

Mediante una passeggiata tra gli stand del Nuovo Continente ho degustato qualche bianchino in Argentina  (in compagnia dei miei amici cholo-biellesi, padre e figlio Zanone e l’indefessa Anamaria – c’era anche sabato quando tutti gli addetti ai lavori scappano per far posto ai barbari arraffatori di quanto a portata di mano). E nel Messico c’è scappato un po’ di Tequila propostami dalla bella vicedirettrice del Turismo di quel Paese a me caro, Sarina Alvarez (fortunatamente non parente di quell’Alvarez dell’Inter che zompetta in campo senza fare mai un gol). E senza andare lontano dal Belpaese, in Slovenia ho ceduto ai richiami di Ada e l’ho sfidata a farmi assaporare una buona Malvasia (mia grande, sfrenata passione vitivinicola): ha vinto Ada e vai! Con questo  delizioso non meno che storico vino dell’antico Mediterraneo orientale (già che c’era, Ada mi ha slungato pure qualche assaggio di Staniel, il prosciutto sloveno che un poco più in qua chiamasi San Daniele). 

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