Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Ascoli Piceno d’avanguardia

Ancora fino al 21 febbraio, i ritratti di Cleto Capponi a palazzo dei Capitani del Popolo riportano alla luce il ruolo della grafica nel futurismo. Insieme ad alcuni lavori di Giacomo Balla e Gerardo Dottori

Primo Carnera ritratto da Cleto Capponi
Primo Carnera ritratto da Cleto Capponi

Fosse necessario un motivo per visitare Ascoli Piceno, la mostra “Futurismo inedito – I ritratti nascosti“, a palazzo dei Capitani del Popolo fino al 21 febbraio, sarebbe tra le migliori occasioni. Aperta il 3 dicembre e tuttora in corso, la doppia proposta espositiva – da una parte dipinti di autori futuristi come Giacomo Balla e Gerardo Dottori, dall’altra la grafica e la pittura di Cleto Capponi, è una sorpresa da non perdere. Potrà sembrare strano ritrovare tuttora tracce di futurismo, l’avanguardia italiana del primo Novecento così tanto declamata e esposta nel corso degli ultimi anni da essere forse venuta a noia. In questo caso, si tratta però di un omaggio a un autore ascolano che apre un punto di vista originale sulla prima metà del Novecento. Chi pure ami la pittura non sarà deluso dalle due tele inedite di Giacomo Balla e dai lavori di Sante Monachesi e Ivo Pannaggi.

Primo Carnera campione del mondo

Palazzo dei Capitani
Palazzo dei Capitani

Vale dunque un breve viaggio, nella storica cittadina marchigiana, dopo le passeggiate lungo il dedalo di vicoli, torri e palazzi nobiliari, un salto in piazza del Popolo, nel palazzo dei Capitani di origine medievale. La parte più interessante della mostra sta nei ritratti di Cleto Capponi: sono riproduzioni delle grafiche realizzate per il Popolo d’Italia, tutte del ’34. La collaborazione di Capponi con il giornale nacque da un lavoro realizzato, nel gennaio dello stesso anno, per Il Messaggero: era l’illustrazione del pugile Primo Carrera, tanto essenziale quanto efficace. I ritratti, che da allora Capponi prese a realizzare per Il Popolo d’Italia, accompagnavano gli articoli di cronaca: oggi aiutano a rileggere la storia di quegli anni e sono un ottimo esempio della mano dell’artista ascolano. I disegni rispecchiano nei tratti lo stile futurista, ma danno anche una chiave di lettura psicologica dei personaggi: tra gli altri, re Vittorio Emanuele III, Adolfo Hitler, Costanzo Ciano, Italo Balbo, Benito Mussolini, rappresentanti istituzionali europei.

LEGGI ANCHE  Il Giappone salva la Vera Croce

Ritorno alla pittura

Giacomo Balla. Ritratto di Gesualda Sparvoli. Treia, Accademia dei Georgofili
Giacomo Balla. Ritratto di Gesualda Sparvoli. Treia, Accademia dei Georgofili

La seconda parte della mostra riprende le fila dell’opera di Cleto Capponi nei decenni successivi, ricordando come la sua interpretazione del futurismo sia proseguita anche dopo il ventennio, nella rappresentazione dello spazio e del movimento. Chi preferisca la pittura alla grafica avrà di che ammirare nella proposta delle due opere di Balla, Ritratto di Simboli, del ’36 e Ritratto della madre di Simboli, del ’28. Il viaggio per Ascoli Piceno potrà continuare allora con le collezioni permanenti: alla pinacoteca civica, preziosa e dimenticata, e, per le arti decorative, al museo della ceramica. Le ultime passeggiate per Ascoli saranno dedicate all’ottocentesco caffè Meletti; alla duecentesca chiesa di San Francesco; al battistero, che ha una struttura interna risalente al periodo romano; alla cattedrale, che dà modo di vedere una facciata cinquecentesca, torri romaniche di travertino, all’interno affreschi di fine Quattrocento e del primo Ottocento. (13/1/2010)

 

Futurismo inedito. I ritratti nascosti

Ascoli Piceno, palazzo dei Capitani, piazza del Popolo

Fino al 21 febbraio

Orario: da martedì a venerdì 10-17; sabato e domenica 10-19

Per informazioni: 0736 298213

Condividi sui social: