La sensazione che si ha è che gli italiani conoscano poco la Polonia. Quali sono le difficoltà per promuovere questa destinazione?
Dalle inchieste che abbiamo condotto sul nostro sito www.polska.travel/it emerge in realtà che gli italiani conoscono il retaggio storico e culturale della Polonia; in effetti negli anni ’80 del nostro Paese si è sempre parlato e scritto anche in prima pagina, da Solidarnosc a Giovanni Paolo II. Si sa meno invece delle Polonia di oggi, anche underground, un Paese molto dinamico per le nuove mode, l’arte contemporanea e i locali che ha da offrire soprattutto ai giovani. E’ per questo che per la promozione stiamo puntando molto sul web e su canali come i social network.
Guardando al mercato, c’è ancora troppo poca Polonia nell’offerta turistica dei tour operator e delle agenzie di viaggio. La difficoltà di promuovere la destinazione dipende dalla mancanza di un prodotto marchio del Paese, che permetta di comunicarlo nella sua globalità. La Polonia ha un’offerta molto variegata che va dalle città d’arte come Cracovia e Varsavia, che sono anche le mete più gettonate e conosciute dagli italiani, al Baltico con Danzica, una destinazione ultimamente molto richiesta. Da aggiungere poi che gli italiani che sono rientrati da un viaggio si stupiscono soprattutto dell’accoglienza polacca.
Dove si indirizzerà la promozione quest’anno?
Punteremo molto sull’offerta naturalistica e gastronomica. Foreste, parchi nazionali, laghi, la campagna con l’offerta degli agriturismi, la costa baltica, le opportunità per chi vuole una vacanza attiva. Sono quasi contenta che la Polonia sia rimasta un po’ all’ombra negli ultimi anni perché ora può rappresentare una riscoperta. Magari ci si stanca di destinazioni più lanciate per scegliere qualcosa di nuovo. Diciamo che puntiamo sull’effetto sorpresa. (30/1/2010)