Giovedì 5 Dicembre 2024 - Anno XXII

Torino, finestra aperta sull’India

Il museo d’arte orientale presenta una selezione di miniature indiane della collezione Ducrot. Un viaggio nella pittura su carta tra Seicento e Ottocento, dalle scene di guerra alla vita di corte

Il thakur Kuber Singh e cinque cavalieri a caccia di cinghiali
Mrwar, 1770 circa
Il thakur Kuber Singh e cinque cavalieri a caccia di cinghiali
Mrwar, 1770 circa

Il museo d’arte orientale di Torino rinnova l’interesse per l’arte indiana con la mostra temporanea di miniature dalla collezione Ducrot. Alla raccolta permanente di opere di diverse culture dell’Est, palazzo Mazzonis aggiunge una scelta, 150 in tutto, di tempere su carta di una raccolta che di per sé conserva 250 esemplari. Fra questi un buon numero, quindi, viene esposto dall’11 marzo a Torino per dare alcuni barlumi di due secoli di storia e cultura indiana: dal XVII al XIX secolo, a cavallo tra l’impero musulmano Mugal e il tentativo, vano, di resistenza dei principi Rajput. Le miniature appartengono quasi tutte allo stile della pittura Raiput e vengono da scuole che si svilupparono, allora, nelle colline prehimalayane e nell’India centrale. I soggetti vanno da scene di guerra a ritratti di animali come cavalli e elefanti, ma ci sono anche processioni, momenti di vita di corte, pitture erotiche.

Sguardo a Est

Vishnu salva Gajendra, re degli elefanti (Gajendra Moksha)
Kangra, 1810-1815
Vishnu salva Gajendra, re degli elefanti (Gajendra Moksha)
Kangra, 1810-1815

Il visitatore poco abituato all’arte visiva dell’Estremo Oriente potrà trovarsi smarrito e al tempo stesso incantato di fronte a uno stile pittorico molto diverso da quello europeo. Realizzate con una differente resa dello spazio, privo di quella prospettiva nata, appunto, nel Rinascimento italiano, le miniature lasciano molte suggestioni, dalla precisione nel disegno agli effetti di colore. Le opere della pittura Raiput rappresentano un esempio di commistione tra la pittura di provenienza islamica e lo stile indiano. La mostra val bene l’occasione per una visita al Mao di Torino, aperto da poco meno di due anni, che nell’esposizione permanente rende conto della cultura estetica del Sudest asiatico, di Cina e Giappone, ma presenta anche l’arte musulmana, della regione dell’Himalaya e del Gandhara, tra Afghanistan e Pakistan. Non manca una sezione indiana, in particolare su bassorilievi e sculture, che si potrà mettere a confronto con la pittura su carta della collezione Ducrot. (11/03/10)

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L’India dei Rajput. Miniature della collezione Ducrot

Dal 12 marzo al 6 giugno

Museo d’arte orientale, palazzo Mazzonis, via San Domenico 11, Torino

Orari: da martedì a domenica 10-18

Per informazioni: www.maotorino.it

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