Comincia sabato 20 marzo la stagione di visite al Castello di Duino per proseguire fino a novembre. Costruito nel 1300 su quel che restava di un avamposto romano del III secolo d. C., il castello si erge in posizione panoramica su uno sperone roccioso con vista sul Golfo di Trieste ed è tuttora abitato dai Principi della Torre e Tasso (Thurn und Taxis). Con la primavera l’edificio e il parco annesso restano aperti al pubblico tutti i giorni, fatta eccezione del martedì, con una novità per i turisti: per la prima volta dopo 25 anni le visite sono possibili anche ai ruderi del Castello Vecchio che si staglia sugli scogli a livello del mare. L’accesso è regolato per gruppi, su prenotazione e in orari prestabiliti al costo di 5 euro se si vogliono vedere entrambi i castelli (per info: www.castellodiduino.it).
Strumenti musicali antichi
La riapertura del Castello di Duino coincide con l’inaugurazione, dopo cinque anni dalla prima edizione, della “Mostra Orpheon di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente”, che si snoderà lungo il percorso di visite sino alla fine di ottobre. Una cinquantina di strumenti realizzati tra il 1560 e il 1780 tra viole, violoncelli, violini, archi, baryton, affiancati da quadri e stampe saranno a disposizione dello sguardo dei visitatori e degli appassionati di musica rinascimentale e barocca. Gli strumenti appartengono al professore José Vàsquez dell’Università di Musica di Vienna, che da anni porta avanti un progetto di recupero e restauro: gli strumenti sono riportati al loro antico splendore e tornano ad essere perfettamente funzionanti e a disposizione di professionisti e studenti per eseguire concerti, registrazioni e concorsi in tutto il mondo.
Nel bunker-museo
Il percorso turistico comprende anche la visita a un bunker della Seconda Guerra Mondiale, un cunicolo scavato a 18 metri di profondità sotto il parco del castello. Il bunker fu costruito nel 1943 contro un eventuale sbarco alleato dalla Kriegsmarine, la Marina militare tedesca, e qualche anno più tardi finì per essere adibito a deposito di carburante dall’Esercito inglese; dal 2006 il bunker ha aperto al pubblico dopo un paziente restauro conservativo per testimoniare quegli anni drammatici con una esposizione di cimeli d’epoca distribuiti su una superficie di 400 metri quadrati. (18/03/10)