Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Lunga vita ai fiumi

Concluso il primo censimento di 29 corsi d’acqua italiani. I primi risultati svelano fiumi trattati come “terra di nessuno”. In preparazione nuove cartografie e analisi sulle specie più rare lungo 600 chilometri di sponde

Andrea Agapito Ludovici, responsabile del Programma acque del WWF Italia e della Campagna Liberafiumi (Foto: Sara Bragonzi)
Andrea Agapito Ludovici, responsabile del Programma acque del WWF Italia e della Campagna Liberafiumi (Foto: Sara Bragonzi)

Oltre 600 volontari hanno setacciato in tutte le regioni italiane le sponde di 29 fiumi alla ricerca della biodiversità perduta. Adda, Piave Tagliamento, Arno, Tevere, Volturno, Ofanto, Agri, Ippari, Rio Mannu solo per citarne alcuni, in tutto oltre 600 chilometri di corsi d’acqua sono stati monitorati per segnalare in speciali cartografie lo stato delle fasce fluviali e ripariali, delle zone di esondazione. L’obiettivo è la realizzazione di una prima mappa aggiornata sullo stato dei principali corsi d’acqua italiani da presentare alla vigilia della Conferenza Nazionale della Biodiversità e avanzare in autunno proposte per la loro tutela, rinaturazione e valorizzazione e per una gestione alternativa che possa riportare i fiumi a uno stato di naturalità.

I volontari, insieme a esperti e tecnici del WWF, associazioni di pescatori, Guardie volontarie, sono andati alla ricerca delle zone umide circostanti, le aree boscate ancora presenti, le zone agricole, costruzioni e manufatti, le cave, i depositi e le discariche. Una vera e propria fotografia grazie all’elaborazione con sistema GIS (Geographic Information System) per capire quanto c’è ancora di naturale nei nostri fiumi. L’iniziativa fa parte degli eventi promossi dal WWF nell’Anno Internazionale della Biodiversità dato che i fiumi italiani sono uno degli habitat più delicati e a rischio.

Scenario preoccupante da Nord a Sud

La mappatura dei corsi d'acqua (Foto: Sara Bragonzi)
La mappatura dei corsi d’acqua (Foto: Sara Bragonzi)

Lungo il corso dell’Aniene è stato segnalato il depuratore di Tivoli non funzionante che scarica direttamente nel fiume. Primi segnali di una biodiversità impoverita nel Delta del Po: insieme ai ricercatori dell’Università di Ferrara il WWF ha rilevato come alloctone (cioè non caratteristiche dei nostri corsi d’acqua) il 98% di specie di pesci presenti, soprattutto pesci siluro pesanti fino a 60 kg al posto di tinche e anguille. Nell’Alto Tevere, in provincia di Perugia, le Guardie volontarie del WWF hanno denunciato uno scarico di fognature abusive. In Campania, lungo il fiume Volturno, scoperte pericolose discariche di amianto ed eternit abbandonati lungo le sponde e numerose carcasse di bufale. Ovunque gli alberi riparali vengono tagliati abusivamente.

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Scarichi ed eccesso di terreni agricoli

Canoisti che effettuano il censimento (Foto: Sara Bragonzi)
Canoisti che effettuano il censimento (Foto: Sara Bragonzi)

I dati saranno elaborati nei prossimi giorni ma da una prima analisi emerge già un quadro desolante: scarichi a cielo aperto soprattutto civili, terreni agricoli che rubano spazio alla poca vegetazione residua, discariche di sostanze inquinanti. Poche le ‘perle’ naturali che risulteranno nella nuova mappa, come quella dell’Alto Sangro, in Abruzzo, dove sono state rilevate tracce di lontra: non a caso, il mammifero più raro dei fiumi italiani, sceglie i tratti d’acqua più naturali e ancora in buono stato di salute. Tra i primi rilevamenti il WWF ha infatti scoperto lungo l’Adda la presenza di scarichi non funzionanti che sversano liquami direttamente nell’acqua del fiume. Al posto di salici e canneti le coltivazioni, soprattutto di mais, si spingono fino alle sponde. Segnalate, rispetto alle vecchie mappature, anche nuove centraline idroelettriche in costruzione ed escavazioni nell’alveo.

I fiumi censiti

Lombardia: Adda

Veneto: Piave

Emilia Romagna: Savio, Taro e Po di Primaro

Friuli Venezia Giulia: Arzino e Tagliamento

Liguria: Magra

Toscana: Arno

Umbria: Alto Tevere

Lazio: Tevere, Aniene, Melfa

Abruzzo: Sangro, Sagittario, Aterno e Pescara

Molise: Biferno

Campania: Volturno

Puglia: Ofanto

Basilicata: Agri

Calabria: Angitola

Sicilia Sud-Orientale: Oreto e Foci di Simeto, Ciane-Anapo, Irminio, Ippari

Sardegna: Rio Mannu

Per informazioni su “Liberafiumi”

www.wwf.it/fiumi

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