Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Un colpo di vento

Un colpo di vento di Ferdinand Von Schirach, Longanesi, pagine 240, Euro 18.00. ” width=”177″ height=”260″>Un colpo di vento di Ferdinand Von Schirach, Longanesi, pagine 240, Euro 18.00. Friedhelm Fähner, l’assassino, dobbiamo immaginarcelo come una persona gentile. Marito fedele, anche se la moglie Ingrid, con i suoi continui insulti immotivati, gli rende la vita un inferno. Lo stimato medico è figura di spicco nella sua piccola città. Le due principali domande sono: Cosa spinge uno stimato e irreprensibile medico di paese ad ammazzare la moglie a colpi d’ascia dopo quarant’anni di matrimonio? E come si può consumare un delitto tanto … Leggi tutto

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di Ferdinand Von Schirach, Longanesi, pagine 240, Euro 18.00.
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Un colpo di vento
di Ferdinand Von Schirach, Longanesi, pagine 240, Euro 18.00.

Friedhelm Fähner, l’assassino, dobbiamo immaginarcelo come una persona gentile. Marito fedele, anche se la moglie Ingrid, con i suoi continui insulti immotivati, gli rende la vita un inferno. Lo stimato medico è figura di spicco nella sua piccola città. Le due principali domande sono: Cosa spinge uno stimato e irreprensibile medico di paese ad ammazzare la moglie a colpi d’ascia dopo quarant’anni di matrimonio? E come si può consumare un delitto tanto efferato in un’atmosfera di calma apparente?

Muove da qui il racconto di Ferdinand von Schirach, da situazioni di normalità in cui un colpo di vento può scatenare una follia criminale. Dalla sua posizione privilegiata di avvocato penalista, l’autore osserva quotidianamente gli orrori e le violenze della vita di tutti i giorni. Spacciatori, prostitute, skinhead, ma anche famiglie aristocratiche, ricchi uomini d’affari e insospettabili guardiani di museo diventano così i protagonisti di vicende semplicemente inspiegabili dalla ragione.

Colpo di vento descrive con maestria i meccanismi del delitto attraverso ritratti reali di persone comuni che spesso si trovano nelle pagine di cronaca dei giornali.

“Fahner pregò Ingrid di scendere nello scantinato e lui si incamminò giù per la scala esterna. Ingrid entrò sbuffando nel locale dove lui teneva gli attrezzi da giardinaggio. Erano tutti appesi ordinatamente al muro in base alla funzione e alle dimensioni, oppure erano appoggiati, puliti, in cassette di lamiera o di plastica. Erano attrezzi belli, che aveva messo insieme nel corso degli anni. Ingrid andava di rado laggiù. Quando aprì la porta, Fahner prese senza dire una parola l’ascia dal muro. Era di fabbricazione svedese, forgiata a mano, lubrificata e senza ruggine. Ingrid ammutolì. Lui indossava ancora i ruvidi guanti da giardinaggio. Ingrid fissò l’ascia. Non si scansò. Già il primo colpo, che le spacco la volta cranica, fu mortale. L’ascia proseguì la sua corsa tra pezzi d’osso scheggiato fino al cervello, la lama le tagliò in due il viso. Ancora prima di cadere a terra, era morta. Fahner faticò a estrarre l’ascia dal cranio, dovette puntarle un piede sul collo. Con due colpi violenti le staccò la testa dal tronco. Il medico legale registrò in seguito altri diciassette colpi che furono necessari a Fahner per staccarle braccia e gambe.”

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Entrando in punta di piedi nelle vicende che racconta, l’avvocato von Schirach riesce a mostrarcele sotto una nuova luce, invitandoci a rivedere i pregiudizi sui criminali e sulle cause delle loro azioni, e a riflettere sul labile confine fra il bene e il male.

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