Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Ascensore multietnico

Arriva nelle sale “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio”. Uno spaccato “animato” di vita in un condominio dell’Esquilino davanti a un silenzioso testimone, l’ascensore. Tra gli interpreti, Kasia Smutniak trentenne in crisi che affronta un altro tipo di scontro, quello sentimentale

Ascensore multietnico

Dopo essere stato un piccolo caso letterario con più di centomila copie vendute, Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio arriva nei cinema, e diventa un film diretto dall’esordiente Isotta Toso. Piazza Vittorio, all’Esquilino, è il quartiere più multietnico della Capitale (e forse d’Italia). Sotto i suoi famosi portici, una volta, esercitavano artigiani, piccole attività connotavano un’intera comunità. Oggi, i negozi di un tempo hanno fatto spazio a farmacie cinesi, ortofrutta cingalesi, e i pochi italiani rimasti sono quelli più coriacei e più genuinamente romani.

È da questo incontro che prende le mosse il film da venerdì 14 maggio nelle sale. Una micro comunità di immigrati, rifugiati politici, e italiani dal destino incerto abitano in un palazzo di Piazza Vittorio, dando vita a una serie di liti, scontri e incomprensioni culturali e religiose. Tutti si ritrovano, però, intorno ad un unico punto in comune: l’utilizzo dell’ascensore. Chi vi può salire e chi no? L’ascensore diventa il catalizzatore delle incomprensioni, delle sfuriate e delle onnipresenti riunioni di condominio. L’ascensore diventa la barriera che separa la barbarie dalla civiltà.

Nel film un cast di tutto rispetto, non sempre diretto con mestiere e soprattutto costretto a misurarsi con dialoghi stereotipati, alla disperata ricerca della frase ad effetto. Così i bravissimi Francesco Pannofino, Milena Vukotic, Roberto Citran e Isa Danieli cadono in cliché già ampiamente visti. Nei panni dei protagonisti Daniele Liotti e Kasia Smutniak, che torna al cinema italiano dopo l’esperienza internazionale con John Travolta e Jonathan Rhys Meyers.

Un'altra scena del film
Un’altra scena del film

E così, in attesa di arrivare alla pacifica convivenza tra diverse identità, il film se la deve vedere con un altro scontro: quello con grandi produzioni in arrivo nelle sale nello stesso week-end. Pur avendo il merito di sollevare un argomento sempre troppo poco sviluppato, il film di Isotta Toso sarà distribuito in sole 10 copie sul territorio nazionale, ma a tutt’oggi ancora non si sa in quali città potrà essere visto. Sullo scontro di civiltà di una – se pur famosa piazza romana – incombono le uscite imminenti di Robin Hood, Manolete e l’italiano Shadow, il thriller firmato da Federico Zampaglione dei Tiromancino.

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(12/05/10)

Kasia Smutniak e Daniele Liotti
Kasia Smutniak e Daniele Liotti

Kasia lei interpreta il ruolo di una trentenne in crisi…

Sì. Lo scontro di civiltà è anche quello che scoppia all’interno di una coppia. Trentenni di oggi, incapaci di prendere decisioni, che vivono nel limbo. Non riescono a lasciarsi eppure non riescono nemmeno a far crescere la relazione.

 

Sembra che lei li conosca bene.

E’ la fotografia di un’intera generazione. Ce ne sono tanti intorno a me, ne vedo molti e sa che le dico? Mi annoiano mortalmente.

 

Anche lei è stata una ‘immigrata’…

Sono polacca e arrivai in Italia ormai dieci anni fa. Vivo qui, ho una famiglia, e ho fatto la mia fortuna qui. Personalmente non ho mai avuto problemi, però la mia è l’esperienza di una immigrata privilegiata.

 

Pensa anche lei che l’Italia sia razzista così come viene spesso dipinta?

No non lo credo. L’Italia non è razzista, però l’argomento spesso viene strumentalizzato dai giornali e dai politici per il loro tornaconto. Il vostro Paese vive oggi quello che altre nazioni europee come la Francia e la Germania hanno vissuto ormai tanti anni fa. Bisogna fare i contri con l’integrazione. Dobbiamo convivere civilmente, tutti. E’ l’unica via possibile.

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