Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Il mito di Leonardo al castello di Otranto

Estate d’arte a Otranto. Una grande mostra-evento in omaggio a uno dei geni indiscussi dell’umanità: Leonardo da Vinci. Con interessanti connessioni tra il poliedrico artista, la città di Otranto e la Puglia

Il mito di Leonardo al castello di Otranto

Chi si trova a Otranto o vuole fare una puntatina nella città salentina, fino al 30 settembre 2014, nel Castello Aragonese della città è visitabile la mostra-evento “Il Mito di Leonardo a Otranto. Monna Lisa e la Gioconda nuda attraverso cinque secoli“, curata dal Museo Ideale Leonardo Da Vinci, diretto da Alessandro Vezzosi, coordinata dall’Associazione culturale – gruppo di ricerca artistica – From Zero, in collaborazione con l’Associazione Culturale Colosseum, con Salentoweb.tv e con il patrocinio di Lecce2019. L’evento di rilevanza storica e di estrema attualità, precedentemente in Florida, Giappone e Taiwan, presenta il fenomeno incomparabile dell’iconografia del dipinto più celebre al mondo, con una straordinaria complessità di opere e di immagini. Nel percorso espositivo si leggono due sezioni, distinte e correlate: quella storica, che inizia con l’opera più chiacchierata, l’eccezionale Gioconda nuda attribuita a Gian Giacomo Caprotti (detto Salai, allievo prediletto di Leonardo) su ideazione del maestro, e prosegue con una tavola cinquecentesca raffigurante la Gioconda del Louvre e un Nodo Vinciano del 1508; quella moderna e contemporanea, dalle due Gioconde L.H.O.O.Q. del grande dadaista Marcel Duchamp alle interpretazioni di artisti di diverse neo-avanguardie, fino a video e multimedia.

Leonardo, Otranto e la Puglia

Salai e Leonardo Da Vinci, Monna Vanna (Joconde nue)
Salai e Leonardo Da Vinci, Monna Vanna (Joconde nue)

La mostra sarà contestualizzata, con alcuni riferimenti e coincidenze tra Leonardo, Otranto e la Puglia. Sono previsti laboratori di Giocondolatrie e un processo al mito della Gioconda. “La mostra è un percorso di sorprendenti riscoperte e variazioni sul tema dell’icona-Gioconda, attraverso l’antico, il moderno e il contemporaneo: dalla straordinaria variante della Gioconda nuda, definita l’ultima invenzione pittorica di Leonardo alla genesi del mito e degli equivoci alla fine del Settecento e nel XIX secolo“, dichiara il Prof. Vezzosi. “E poi dai due eventi di rottura che hanno creato un fenomeno di fama planetaria e di iconoclastia: il furto del 1911, per la cronaca, e la Gioconda con i baffi di Duchamp, per le Avanguardie artistiche. In parallelo alla Giocondolatria, le dissacranti provocazioni fanno riflettere su un nodo della storia dell’arte che vive nel presente. Alle origini della mostra, non mancano ipotesi e interrogativi sui rapporti tra Leonardo e Otranto: da Francesco di Giorgio Martini e Gian Giacomo Trivulzio per le fortificazioni a un distico latino sulla tomba dell’arcivescovo Serafino di Squillace in cattedrale e nel Taccuino dei due mari di Leonardo“.

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(11/08/2014)

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