È davvero straordinaria la passione che i Sordevolesi mettono nel rappresentare un’altra Passione, quella di Gesù. Il “rito” si ripete ogni cinque anni dal 1816, uno dei motivi per cui è un evento molto atteso, e alla sua messa in scena partecipa tutta la comunità del paesino ai piedi delle Alpi, in provincia di Biella.
I numeri rendono bene l’idea dell’impresa, se si considera che Sordevolo conta solo 1300 abitanti: 400 attori dilettanti dai 5 agli 80 anni, 300 persone dietro le quinte, 31 repliche in 97 giorni (e tre recitate solo dai bambini), 29 scene per 3 ore di recitazione per ogni replica, più di 4mila metri quadri di anfiteatro trasformato in un piccolo lembo di Terra Santa per un’estate intera. Il tutto gratuitamente, solo per passione, è di nuovo il caso di dirlo.
Impegno corale…
Quest’anno la Passione di Sordevolo apre il sipario il 13 giugno per proseguire fino al 19 settembre (per il calendario delle rappresentazioni consultare il sito della Passione di Sordevolo). Giovani, pensionati, casalinghe, professionisti, tutti rigorosamente sordevolesi, da mesi lavorano uniti per ricorstuire scenografie e cucire costumi di scena. Il risultato è una nuova Gerusalemme del 33 dopo Cristo con la reggia di Erode, il monte Calvario e il giardino del Getsemani.
… anche per finanziare lo spettacolo
Un lavoro accurato e dispendioso per la cui realizzazione è richiesto un impegno corale da parte della comunità che ricorre all’autotassazione. A occuparsi della gestione e cura dello spettacolo, che quest’anno gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Pontificia Commissione per i Beni culturali per la Chiesa, ci pensa l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo.
Dare vita alla rappresentazione dell’edizione successiva richiede l’accensione di un mutuo e il ricavato della vendita dei biglietti (dai 18 ai 35 euro) arriva a coprire circa il 70% delle spese. Se il ricavato dovesse invece superare i costi sostenuti, il guadagno è devoluto a opere pie.