Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Ricordare Guttuso

La Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo nel parmense, anticipa le celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista. La mostra vanta prestiti dal museo Thyssen-Bornemisza di Madrid

Renato Guttuso,
Renato Guttuso, “Caffè Greco”

La prima mostra in omaggio a Renato Guttuso, del quale si celebrerà, nel 2011, il centenario della nascita, apre alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, nel parmense. Nella villa di Luigi Magnani e accanto alla collezione permanente, che ospita già quattro opere di Guttuso, la Fondazione anticipa gli eventi in ricordo del maestro siciliano, con l’esposizione prevista dall’11 settembre. Sarà un’antologica di 65 opere, a cura di Stefano Roffi, che per ripercorrere la ricerca pittorica di Guttuso attingerà a raccolte italiane e straniere. Una delle opere più attese è un prestito dal museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, “Caffè Greco”, ma vi saranno anche altri dei capolavori meglio conosciuti di Guttuso, come “La spiaggia”, ricordato per il suo grande formato, 4,5 metri in larghezza, “Comizio”, Spes contra spem”.

Passione e realtà

Renato Guttuso,
Renato Guttuso, “La dattilografa”

“Passione e realtà”, come recita il titolo della mostra, sembrano parole fuori moda, oggi, ma per Renato Guttuso sono la definizione più chiara. La mostra prova a restituire l’immagine di uno degli ultimi grandi artisti “impegnati” del Novecento italiano guardando alle opere della formazione e alla pittura di matrice realista. Che si dica realismo “espressionista”, “sociale” o “esistenziale”, l’obiettivo resta quello di tenere gli occhi ben puntati sul mondo, per raccontare quello che succede, dargli un significato e prospettare dei cambiamenti. La mostra rende conto dei rapporti che Guttuso intrecciò con altri artisti e intellettuali di spicco, come Alberto Moravia, Pablo Neruda, Pier Paolo Pasolini e Eugenio Montale. Con lo stesso Luigi Magnani, l’artista ebbe relazioni frequenti, come mostrano diverse lettere. La rassegna prosegue con alcune opere dell’ultima stagione di Guttuso.

Oasi di pace nel parmense

Renato Guttuso,
Renato Guttuso, “L’atelier”

La Fondazione Magnani Rocca vale di per sé una visita: si trova a 17 chilometri dalla città di Parma e custodisce il prezioso nucleo di opere acquistate da Luigi Magnani, nella cornice di un parco alberato di circa dodici ettari. La collezione permanente va dal Trecento ai giorni nostri, con lavori di Gentile da Fabriano Tiziano, Van Dick, sino all’Ottocento di Monet e Cézanne e il Novecento di Giorgio Morandi e Giovanni De Pisis. Tornando a Parma, sarà possibile rivivere atmosfere romaniche e rinascimentali visitando il centro storico, il Battistero, la basilica di Santa Maria della Steccata, la chiesa di San Giovanni. Alla Steccata si ritroverà l’arte manierista di Parmigianino e a circa 21chilometri da Parma, un classico itinerario porta alla Rocca San Vitale di Fontanellato. Nella fortezza, è sempre il Parmigianino a stupire, nella Saletta di Diana e Atteone, affrescata dall’artista attorno al 1523.

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(20/08/10)

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