Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

La montagna sacra

La montagna sacra di Robert A. F. Thurman e Tad Wise, Neri Pozza Editore, pagine 368, Euro 17,04.” width=”169″ height=”260″>La montagna sacra di Robert A. F. Thurman e Tad Wise, Neri Pozza Editore, pagine 368, Euro 17,04.Maggio 1995. In un bar di Woodstock, tra un concitato vociare di cadenze europee, si incontrano due singolari personaggi. Il primo è una delle più indiscusse autorità del buddhismo tibetano in America, colui che il Dalai Lama ha ribattezzato Tenzin, il Sostenitore della Dottrina; il secondo è uno scrittore dalla vita turbolenta, segnata da alcool, relazioni instabili e ambizioni frustrate.Nulla li accomuna, se non … Leggi tutto

La montagna sacraLa montagna sacra
di Robert A. F. Thurman e Tad Wise, Neri Pozza Editore, pagine 368, Euro 17,04.
” width=”169″ height=”260″>
La montagna sacra
di Robert A. F. Thurman e Tad Wise, Neri Pozza Editore, pagine 368, Euro 17,04.

Maggio 1995. In un bar di Woodstock, tra un concitato vociare di cadenze europee, si incontrano due singolari personaggi. Il primo è una delle più indiscusse autorità del buddhismo tibetano in America, colui che il Dalai Lama ha ribattezzato Tenzin, il Sostenitore della Dottrina; il secondo è uno scrittore dalla vita turbolenta, segnata da alcool, relazioni instabili e ambizioni frustrate.

Nulla li accomuna, se non il luogo di nascita, Woodstock appunto, un posto ottuso e mondano per il primo, attraente per il secondo. Eppure, tra presentazioni e convenevoli, dolci e caffè, i due progettano insieme una spedizione sul Kailash, il monte che, nella tradizione buddhista tibetana, è il centro dell’universo, la sede del palazzo dell’Illuminato e delle sessantadue divinità beate.

“Al centro della terra si innalza una grande montagna / Signora delle Nevi, maestosa, maestosa ancorata nel mare, (…) / pietra di paragone d’ogni cosa creata”: così i versi di un antico poema sanscrito celebrano il Kailash.

Per Tenzin, il Kailash non evoca soltanto il cuore della dottrina buddista, ma è la chiave per accedere al mutamento vero dell’esistenza. Per lo scrittore dalla vita turbolenta, invece, è il bisogno disperato di sottoporsi a una disciplina e, insieme, neve e gelo, altitudini inebrianti e paesaggi incomparabili. Questi due punti di vista, così opposti e complementari, alimentano il racconto della spedizione racchiuso in questo libro e ne fanno una delle più complete descrizioni del Kailash e della civiltà tibetana.

La montagna sacra ci fa rivivere, per esempio, l’atmosfera unica di Kathmandu (“una bellissima donna” che profuma di “benzina e carbone, capre e polli arrosto… hashish ed escrementi”), gli imponenti rilievi e i panorami unici custoditi gelosamente dalla Terra delle Nevi.

LEGGI ANCHE  Il Paese della Paura
Condividi sui social: