Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

La Vernaccia di Serrapetrona

“Appassimenti Aperti” il 14 e il 21 novembre a Serrapetrona, protagonista è la “Vernaccia Nera”, perla dell’enologia marchigiana. La tradizione del vino risale al XV secolo. Interessante anche la visita al borgo

Il borgo di Serrapetrona circondato dai vigneti
Il borgo di Serrapetrona circondato dai vigneti

Il 14 e il 21 novembre si svolgerà a Serrapetrona (in provincia di Macerata) la manifestazione enogastronomica “Appassimenti Aperti“. Protagonista dei due appuntamenti la cosiddetta “Vernaccia Nera”. Queste le cantine coinvolte: Azienda Agricola Alberto Quacquarini, via Colli 1, Serrapetrona – telefono 0733-908180; Azienda Agricola Colleluce, Contrada Sogliano, Serrapetrona – telefono 0734-932940; Colli di Serrapetrona, via Colli 7/8, Serrapetrona – telefono 0733-908329; Togni, via Leonardo da Vinci 1, Serra San Quirico (Ancona) – telefono 0731-8191; Azienda Agricola Quacquarini Lanfranco, via Leopardi 37, Serrapetrona (MC) – Tel. 0733 908103.

L’uva, tesoro locale

I grappoli messi ad appassire
I grappoli messi ad appassire

La Vernaccia di Serrapetrona è una perla dell’enologia marchigiana tanto rara quanto antica. La produzione del vino in zona risale al quindicesimo secolo: gli statuti di allora facevano «divieto di gettar fecce di vino per le vie del Castello».

Il metodo di vinificazione della Vernaccia di Serrapetrona DOCG è molto particolare: prevede tre fermentazioni e rifermentazioni successive: una parte delle uve viene vinificata al momento della vendemmia, il restante (almeno il 40% del totale) viene messo ad appassire. Entro la metà di gennaio, l’uva viene pigiata e alla fine del mese inizia l’ultima fase, che consiste nell’unione del mosto ottenuto dalle uve appassite con il vino base. Ha inizio a questo punto la terza ed ultima fermentazione naturale.

Le sorprese del borgo

Un'altra veduta del paesino marchigiano
Un’altra veduta del paesino marchigiano

Merita una visita anche il borgo di Serrapetrona. Nella prima metà del tredicesimo secolo, il Castello cadde sotto il controllo della Signoria di Camerino. È circondato da una doppia muraglia: la prima, con una massiccia porta ad angolo, sosteneva una torre merlata; la seconda, invece, era stata costruita a protezione dell’intero borgo. Nella gotica chiesa di San Francesco si conservano, tra le altre opere, una Crocifissione su tavola di un anonimo marchigiano del tredicesimo secolo e un polittico di Lorenzo d’Alessandro del Quattrocento. (01/10/10)

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