Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Piero l’alternativo

Piero della Francesca. Qui in provincia di Arezzo, la sua terra, lo chiamano tutti solo per nome. Adesso sono tutti suoi amici, ma per secoli i suoi conterranei l’hanno trattato come un pittore minore nato nel territorio dei grandi padri del Rinascimento

Dettaglio dal Polittico della Misericordia (1444-1464) con presunto autoritratto di Piero (il terzo da sinistra)
Dettaglio dal Polittico della Misericordia (1444-1464) con presunto autoritratto di Piero (il terzo da sinistra)

Povero Piero. Molte sue opere sono state trovate in posti strani, mezze distrutte, sbiadite su muri dimenticati. Sono state raccolte con amore, salvate dalla guerra, dalla muffa e dall’incuria. Piero doveva essere un tipo molto originale, uno di quegli artisti alternativi che dipingevano cose alternative. Fa sorridere dirlo ora, ma, si sa, quando un artista realizza un classico non può conoscere il glorioso futuro della propria opera. Non c’è una cosa sua che non precorra i tempi, che non mostri una prospettiva aperta e una continua crescita. Ma anche lui doveva coniugare l’arte con la necessità di mangiare.

Opere naïf, ora immortali

Piero della Francesca, Madonna del Parto c.1460. Monterchi
Piero della Francesca, Madonna del Parto c.1460. Monterchi

La Leggenda della vera croce fu eseguita da un Piero ancora giovane nell’abside di una chiesa per adempiere al voto di un usuraio. Piero sostituì all’ultimo momento un vecchio maestro e per guadagnare dipinse la storia balzana di un pezzo di legno divenuto per caso immortale. Stessa fine – divenire immortale – l’avrebbe fatta con il tempo anche il pittore.

La Madonna del parto, P.d.F. la dipinse nella cappella del cimitero di Monterchi, per pochi soldi. Giacché con la Controriforma non fu più considerato opportuno ritrarre la Madonna incinta, l’affresco fu sostituito, abbandonato, lasciato a marcire e poi, dopo secoli, riscoperto, amato di nuovo, salvato dalla guerra (e da essa, si dice miracolosamente, risparmiato) e restaurato.

Un Van Gogh dei suoi tempi

Piero della Francesca, La Flagellazione
1455-1460. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
Piero della Francesca, La Flagellazione
1455-1460. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Grande mistero è la Flagellazione, piccola e sottile tavola di legno ricurvo con una singolare scena in cui Gesù viene frustato sul fondo mentre in primo piano ci sono tre enigmatici personaggi che chiacchierano tra loro e sembrano quasi complottare.

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Soggetti strani, inusuali, come il Cristo della Resurrezione di Sansepolcro.

Sì, il nostro Piero, che attualmente è un classico, doveva essere un bizzarro, un Van Gogh dei suoi tempi, un Picasso ante litteram, che ora sono classici anche loro, ma è più vicina a noi la fama della loro stranezza e quindi ci risulta più tollerabile accettare che essi camminassero fuori dagli schemi. Piero era un esponente dell’avanguardia. Ora tutti lo amiamo, allora veniva flagellato. È così che funziona. (14/12/10)

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