Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo

I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo a cura di Massimo Campanini e Karim Mezran, Utet 2010, pagine 312, Euro 20,00.” width=”168″ height=”270″>I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo a cura di Massimo Campanini e Karim Mezran, Utet 2010, pagine 312, Euro 20,00. Il volume I fratelli musulmani nel mondo contemporaneo pubblicato alla fine dello scorso anno è una lettura molto utile per chi voglia documentarsi per una migliore conoscenza dei movimenti islamici. Il saggio curato da Massimo Campanini e Karim Mezran, alla luce di quanto sta accadendo in Egitto, offre molti spunti di riflessione e numerosi sono i contributi di studiosi … Leggi tutto

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a cura di Massimo Campanini e Karim Mezran, Utet 2010, pagine 312, Euro 20,00.
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I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo

a cura di Massimo Campanini e Karim Mezran, Utet 2010, pagine 312, Euro 20,00.

Il volume I fratelli musulmani nel mondo contemporaneo pubblicato alla fine dello scorso anno è una lettura molto utile per chi voglia documentarsi per una migliore conoscenza dei movimenti islamici. Il saggio curato da Massimo Campanini e Karim Mezran, alla luce di quanto sta accadendo in Egitto, offre molti spunti di riflessione e numerosi sono i contributi di studiosi e esperti islamisti.

I Fratelli Musulmani datano la loro nascita in Egitto, nel 1928. E sono all’origine della maggior parte dei movimenti islamici contemporanei, sia di quelli conservatori ma moderati, sia di quelli radicali, che per altro si sono allontanati dal messaggio originario dell’organizzazione. Profondamente ramificati soprattutto nelle società civili del mondo arabo dove svolgono attività di propaganda, welfare e protezione sociale. I Fratelli Musulmani hanno però seguito percorsi diversi di legittimazione politica, ma hanno anche subito frequenti repressioni da parte di regimi autoritari.

Nel libro ci si interroga se i Fratelli Musulmani di oggi, all’alba del Ventunesimo secolo, sono o saranno in grado di svolgere una funzione egemonica nei paesi arabi e nelle realtà europee e americane d’immigrazione musulmana, mettendosi alla testa delle rivendicazioni popolari e arrivando al potere attraverso metodi, per lo più, “democratici”.

Come si legge nell’introduzione «…un islamismo “moderato”, ancorché conservatore in molteplici scelte, soprattutto sul piano sociale, esiste. Esso ha cercato di legittimarsi con mezzi diversi. Uno di questi è il paziente lavoro di costruzione di un consenso e di una rappresentatività politica in Egitto o altrove, come in Giordania o in Marocco, così che si possa in qualche modo parlare di un mainstream della Fratellanza che ha assunto posizioni “moderate” scindendo i propri destini dalle organizzazioni estremiste. Si tratta di una posizione, per così dire, “centrista” alle cui ali si pongono, a “sinistra” la teologia islamica della liberazione di un Shari‘ati o di un Hanafi e, a “destra”, il terrorismo di al-Qa‘ida.»

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Ciò che appare dividere gli studiosi è l’interpretazione da dare all’islamismo nel suo complesso. La questione dei rapporti tra democrazia e Islam è, infatti, centrale nella considerazione del ruolo politico dei Fratelli Musulmani e si presenta come una via obbligata per uscire dall’impasse tra occidentalizzazione alienante e radicalismo fondamentalista.

Il libro, che ha una prospettiva sia storica sia, per così dire, “futuribile”, analizza i casi dell’Egitto (A. Santilli), della Giordania (D. Atzori), del Maghreb arabo (T.Giuliani), del Sudan (M. Campanini), della Palestina (M. Di Donato), e si interroga su quali sono e/o potrebbero essere gli influssi della Fratellanza Musulmana in Europa (S. Allievi, B. Maréchal) e negli Stati Uniti (K. Mezran).

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