Lilli era una bellissima farfalla che viveva in una grande cascina a Cavaglià, a due passi dai famosi megaliti risalenti all’età della pietra, insieme a un’infinità di fiori e piante, una più curiosa dell’altra. Passava le sue giornate a svolazzare nel suo mondo coloratissimo, posandosi ogni tanto sopra un fiore giallo o uno arancione come lei. Le piacevano anche i fiori bianchi come quelli dell’erba aglina: il loro candore esaltava i colori vivaci delle sue ali. Un bel giorno, mentre sorvolava un orto pieno di decine di tipi di salvia vicino al vecchio mulino di Molino Torrine, ha notato una cosa fantastica: un gruppo di bambini stava entrando in cascina. Vivaci e gioiosi, accompagnati dalle loro mamme e dai loro papà, i bimbi si sono subito ambientati. Correvano qua e là per i prati e proprio come Lilli, erano entusiasti di potersi immergere nella natura.
Un orticello da coltivare
A un certo punto la farfalla Lilli ha notato che gli adulti stavano distribuendo delle piccole zappe e altri attrezzi da giardino tra i bimbi, che si avviavano verso degli orticelli. Uno di questi orti era proprio vicino al fiore preferito di Lilli, così la farfalla ha deciso di attacar bottone.
“Come ti chiami”?
“Sono Francesco. E tu?”
“Ciao Francesco, io sono Lilli. Io vivo qui, in cascina. Ma tu, come mai sei da queste parti?”
“Sono venuto a coltivare il mio orto! Vedi? Queste piantine sono le mie e tra qualche mese mia mamma potrà cucinare con i peperoni e i pomodori che faccio crescere io, con le mie mani! Sai, noi viviamo in città, e lì gli orti non ci sono. Ma scusa, tu sei una farfalla, giusto?… Come mai sai parlare?”
“Sì, sono una farfalla parlante. Qui vengono molte persone, così piano piano ho imparato. Se vuoi, ti faccio vedere i segreti della cascina.”
L’incanto del giardino
E così il piccolo Francesco e la farfalla Lilli hanno fatto amicizia. La farfalla ha mostrato al bambino un’infinità di piante particolari di cui lì, vicino all’antico mulino, ne vivono davvero tante: decine di tipi di erbe aromatiche profumatissime, dei peperoncini di tutti i colori, anche neri, ma pure delle zucche ornamentali dalle forme curiosissime e perfino degli amaranti belli rossi, i cui semi venivano usati dagli aztechi e dagli incas per fare il pane.
Francesco e i suoi genitori tornavano in cascina quasi tutti i fine settimana. Le piantine del bambino crescevano bene e grazie a Lilli, il piccolo è riuscito a creare il suo giardino magico.