Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Dresda. Guerra e pace

Dresda museo della guerra

Cosa c’è di più assurdo di un museo della guerra che insegna la pace? A Dresda si è riusciti a collegare gli opposti anche grazie all’intuizione di un genio dell’architettura come Daniel Liebeskind

Museo della Guerra

Dresda, infelice Dresda! Nella notte tra il 13 e 14 febbraio del 1945, a guerra ormai ampiamente compromessa per le truppe del III Reich, fu rasa al suolo dagli spezzoni incendiari gettati dalle squadriglie di bombardieri inglesi. La città bruciò per un mese e i numeri sulle vittime civili sono controversi, a seconda delle fonti si passa da 23mila a 250mila. Certo Dresda non fu l’unica città tedesca a subire i bombardamenti punitivi della RAF britannica e dell’USAF americana ma il destino di quella meravigliosa città d’arte e cultura rimase e rimane uno degli episodi più neri della II Guerra Mondiale.

Una ferita bruciante

Soldati di ogni tempo.
Soldati di ogni tempo.

Dopo la sconfitta i tedeschi fecero i conti con loro stessi e la loro storia. Le responsabilità vennero ammesse e il senso di colpa per l’accaduto maturò nell’opinione pubblica una profonda avversione per la guerra al punto di avere inserito nella costituzione il divieto al Bundeswehr (le Forze Armate tedesche) di partecipare ad azioni militari all’estero. Un bel palazzo neoclassico in periferia di Dresda, già sede dell’arsenale dell’Esercito sassone, poi di proprietà della Wehrmacht nazista e della Volksarmee della DDR ospita oggi il Museo di Storia Militare. Così come la città fu sventrata dalle bombe, anche l’edificio è stato completamente stravolto dall’architetto americano di origine polacca Daniel Liebeskind. Liebeskind figlio di ebrei scampati alla Shoa ha progettato anche l’inquietante museo ebraico di Berlino e l’Imperial War Museum di Washington. A Dresda ha inserito nel corpo del fabbricato un enorme cuneo d’acciaio di cinque piani a simboleggiare la violenza che penetra nella storia. Nel vertice del cuneo, all’ultimo piano, non ci sono finestre e una passerella è aperta sulla città, in direzione della zona di cielo da dove arrivarono i bombardieri alleati.

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Le conseguenze della storia

Museo della guerra interni
Museo della guerra interni

Il museo racconta, naturalmente della storia militare dagli albori ai giorni nostri con percorsi tematici e cronologici però è altrettanto importante, se non più, la sezione che illustra le conseguenze della guerra e le violenze sui singoli e sulla società e, in senso più lato sull’umanità. È mostrata anche l’influenza della guerra nella vita di tutti i giorni, nella musica, nel gioco, nella moda, nel linguaggio. In questo senso il Museo di Storia Militare è un luogo di pace che fa riflettere. Il nemico da sconfiggere oggi è la povertà, la fame nel mondo, i microconflitti e il terrorismo e lo strumento sono le missioni internazionali di pace, quelle a cui la Germania si è votata dopo avere provato sulla propria pelle l’orrore della guerra.

Informazioni: www.mhmbundeswehr.de

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