Diciamolo subito: è stata dura. Più di ieri. Un po’ per l’euforia, un po’ per la stanchezza accumulata, un po’ forse perché camminare su una statale pericolosa e piena di traffico stanca più di una salita erta quanto si vuole, ma rilassante. Comunque ce l’abbiamo fatta: sgranati, ma non troppo, siamo arrivati a Pontassieve, alle porte di Firenze, e ci siamo fatti fotografare sull’antico ponte sull’Arno sotto un bellissimo sole.
Qualcuno è già colto dalla malinconia per il commiato di domani, qualcun altro invece pensa a nuove avventure, rimpatriate, audaci pellegrinaggi da sperimentare.
Difficile uscire indenni dopo la cena artusiana ammannitaci ieri sera a San Godenzo (data un’occhiata alla bellissima abbazia dove nel 1320 Dante riunì i fuoriusciti fiorentini per progettare il rientro in città) al ristorante Agnoletti, in un clima di contagiosa allegria nonostante la sfacchinata, le gambe pesanti, la pioggia.
La medesima che pareva doverci toccare oggi, quando siamo partiti sotto alcune fastidiose gocce. E invece solo nuvolaglia fino a Dicomano, dove abbiamo intrapreso, tra le ire del cittadino Macchi, una variante cross country del cammino, costeggiando il fiume gonfio di acqua, rami e qualche durex di troppo.
Il cielo si è aperto verso Contea, quando io, il Frassineti e la Guidobaldi ci siamo incamminati in collina per portare il saluto promesso a una signora che, saputo del nostro viaggio su Canale 5, voleva in ogni modo che passassimo a dirle ciao.
E poi giù verso Rufina, nel tratto forse più difficile, fino alla Villa Reale, sede del consorzio del Chianti Rufina, con i panini di Ino (quello di oggi, formaggio pecorino alle erbe e salsa di carciofi, era buonissimo) e bicchieri di vino rosso. Non ideali per la dieta ma perfetti per i nostri stomaci vuoti.
Infine, ultimi 9 km a mezzacosta guardando dall’alto della campagna il traffico sulla statale 67, fino a Pontassieve, patria del giustamente fiero pellegrino Stefano Frassineti della locanda Toscani da Sempre, che ci ospita per la notte e ci farà strippare per cena.
Domani, alle 12, dobbiamo essere al cimitero delle Porte Sante di Firenze per la commemorazione ufficiale dell’Artusi e per la fine del viaggio. Stanchi ma felici. Ufficialmente sono 17 km, si sospetta siano però almeno 20. C’è chi vagheggia partenze antelucane.
Staremo a vedere…
(02/04/2011)