Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Tivoli: i “richiami” de La Sibilla

Unire i piaceri di una cucina genuina a quelli di un luogo storico che, solo, merita una visita. Questo, per la delizia dei romani e di quanti desiderano il bello e il buono. Goethe compreso

Tempio di Vesta
Tempio di Vesta

Il ristorante La Sibilla di Tivoli si trova sulla roccaforte medievale della Cittadella, accanto all’antico tempio dedicato alla figura leggendaria da cui prende il nome.

Uno splendido glicine della fine del diciottesimo secolo e i templi della Sibilla (rettangolare) e di Vesta (rotondo, risalente al secondo secolo avanti Cristo) fanno da sfondo alla terrazza-giardino, che diventa con la bella stagione un incantevole dehor dove poter mangiare.

Le pertinenze del ristorante, poi, si affacciano a picco sui burroni del parco pubblico di Villa Gregoriana. La zona è stata definita da Goethe come “bel orrido” proprio per i sentimenti contrastanti che suscita visitandola: stupore e ammirazione, ma anche paura.

Tradizioni di famiglia

Ingresso al ristorante
Ingresso al ristorante

Di proprietà delle famiglie La Caita e Frittella dall’inizio degli anni Ottanta, il ristorante si chiamava una volta “Hotel Ristorante della Sibilla”. L’edificio, costruito nel 1730, ha ospitato in questi quasi trecento anni monarchi, principi, monsignori, pittori e scrittori: ognuno è ancora oggi ricordato nelle targhe affisse nella sala d’accoglienza. Il menu segue la tradizione del territorio, con semplicità ma anche con qualche concessione alla creatività. Lo chef, dal 1998, è Franco Perna, affiancato da qualche tempo da Mirko Moglioni. Quest’ultimo, nato proprio a Tivoli, ha lavorato in locali di prestigio tra cui Il Buco (New York). A Roma, invece, ha collaborato con Il Ketumbar, L’Antico Arco e Il Ceppo. Con quest’ultimo è stato anche consulente per la catena alberghiera Prince Hotel in Giappone.

Ricettività a tutto campo

La Sala delle Rose
La Sala delle Rose

Il “viaggio nel gusto” proposto dalla Sibilla inizia con una serie di pani, pizze, focacce, grissini con lievito madre fatti rigorosamente a mano. Segue una selezione di salumi del Lazio tra cui il prosciutto affumicato di Campocatino, tagliato al coltello, e il prosciutto di Bassiano. Tutte le materie prime sono accuratamente selezionate: provengono da produzioni biologiche e biodinamiche del territorio laziale. La carta dei vini comprende trecento etichette.

LEGGI ANCHE  Carinzia, una destinazione buona, salutare e sostenibile

Le famiglie proprietarie del ristorante hanno di recente promosso la creazione di una vasta area ricettiva, il Quartiere Sibilla. Il progetto comprende innanzitutto la presenza di tre ristoranti: il ristorante gourmet Vesta, il “classico” Sibilla e la “trattoria chic” al primo piano dell’edificio principale. Dopo il restauro di tutta l’area della Sibilla e di quella archeologica vicina, con il rione dell’acropoli romana di Castrovetere, il Quartiere Sibilla prevederà anche la realizzazione di un cosiddetto “albergo diffuso” (con Spa e palestra realizzate nei locali medievali dell’ex Forno Pettini), di una scuola di cucina e di un punto vendita di prodotti realizzati nei tre ristoranti, con forno, pasta all’uovo, pasticceria ed enoteca. (11/04/2011)


Per informazioni: Ristorante Sibilla, via della Sibilla 50 – 00019 Tivoli (Roma), tel.: 0774-335281, sito internet www.ristorantesibilla.com.

Condividi sui social: