di Piergiorgio Capozzi data del viaggio: giugno 2011
località: Cracovia e dintorni
Da tanto tempo mi ronzava per la testa l’idea di andare in Polonia, e specialmente a Cracovia, spinto anche dalle opinioni di molti miei amici che erano stati lì. Anche il momento è molto particolare… Giovanni Paolo II, un polacco straordinario, è stato appena beatificato quindi mi sono detto “se non ci vado adesso, non ci vado più”. Ho deciso di partire spensierato e di dedicarmi completamente alla riflessione e alla preghiera. Non volevo preoccuparmi di organizzare il viaggio, quindi ho deciso di comprare un viaggio “già confezionato” da una delle tante agenzie di viaggi. Per fortuna uno dei miei amici (un polacco) mi ha consigliato una buona agenzia (il nome di questa lo posso indicare solo via mail privata a tutti gli interessati, non vorrei essere tacciato di fare pubblicità).
Non ho pagato tanto e si deve sottolineare, fin dall’inizio, che la Polonia è un paese abbastanza “lowcost“. Si mangia, si beve cibo di qualità e ricercatezze a prezzi veramente competitivi. Pure l’ingresso ai diversi musei non è tanto costoso. Il prezzo medio del biglietto d’ingresso è di circa 2-4 euro. Paragonato ai nostri prezzi è un niente! Quindi la Polonia è un paese che offre la possibilità a chiunque di avvicinarsi alla cultura e all’arte, anche senza esserne appassionato. In altri paesi, invece, i costi dei biglietti vengono in genere sopportati in particolar modo da chi ne è veramente appassionato.
Cracovia città piena di luci e colori
Ma ritornando al discorso del mio viaggio-pellegrinaggio, tutto il tour durava 6 giorni. Il primo giorno, come al solito (questo succede durante i viaggi organizzati dalle agenzie dei viaggi) abbiamo “perso” il trasferimento per la sistemazione in hotel. Meno male che il nostro albergo si trovava in centro città quindi assieme a mia moglie ho deciso di fare una passeggiata nel centro storico. In albergo ci hanno consegnato una mappa rilasciata dal Comune di Cracovia, era molto dettagliata (complimenti! Le mappe gratuite normalmente non valgono tanto). Quindi la prima impressione è stata molto positiva…
Cracovia è una città piena di vita, di colori, di luci e molto allegra. Il centro storico era pienissimo di gente giovane che scherzava e si divertiva. Abbiamo pure assistito in strada a una performance artistica interpretata da giovani, forse studenti di teatro oppure di arte. Comunque, dopo una passeggiata nel centro storico siamo ritornati in albergo.
Tutti a cena
Insieme a tutto il gruppo italiano di 34 persone,in albergo ci attendeva la cena che mi è piaciuta molto. Io ho ordinato “pierogi ruskie” (una specie di tortellini con formaggio bianco, cipolla e patate). Un paradosso… perché la nostra accompagnatrice turistica, ci ha spiegato che l’aggettivo “ruskie” significa “russe”, quindi in Polonia, i tortellini tradizionali si chiamano “tortellini russi”. Mia moglie ha invece ordinato il cosiddetto “barszcz” cioè la minestra di barbabietole rosse con delicati e piccoli tortellini chiamati “orecchiette” (uszka). Pure lei è rimasta soddisfatta. Quindi il primo giorno l’abbiamo concluso in modo molto positivo, mangiando, bevendo e scherzando.
Il secondo giorno in programma c’erano molte attività. Dopo la colazione (abbondante quanto un nostro pranzo) ci impegnava una visita guidata, prenotata in anticipo. La guida turistica era molto simpatica, una bella ragazza dall’aria spensierata, ci ha portato alla collina di Wawel, il monumento della storia della cultura polacca. Desta impressione il Castello Reale che è il centro della vita sia politica che culturale del paese, decorato dai migliori artisti provenienti da tutta Europa, fra i quali anche alcuni italiani, come Bartolomeo Berecci.
Collezioni d’arte e reliquie di San Stanislao
Il fulcro delle collezioni d’arte è rappresentato dallo splendido assemblaggio di arazzi fiamminghi. La visita prevedeva anche l’ingresso alla Cattedrale, nella quale si trovano le reliquie di San Stanislao e dove Karol Wojtyla ha celebrato la sua prima messa come arcivescovo di Cracovia.
La cattedrale è veramente enorme e bella – impressionanti anche le tombe dei re polacchi, veri capolavori d”arte.
Dopo abbiamo passeggiato per via Kanoniczna e visitato il Museo Arcidiocesano, dove si trova la stanza in cui abitava il papa prima ancora di diventare vescovo. Abbiamo visto anche il Palazzo Arcivescovile con la famosa finestra da cui si affacciava il papa durante i suoi viaggi apostolici in Polonia – la stessa dalla quale lui discuteva e cantava con i giovani e dove migliaia di persone hanno acceso le candele e pregato durante gli ultimi suoi giorni di vita. Anche adesso ci sono fiori e candele in sua memoria.
La Basilica di San Francesco e le sue magnifiche vetrate
Ma la vera attrazione della giornata secondo me è stata la visita della Basilica di San Francesco (situata proprio di fronte al palazzo), dove si trovano straordinarie vetrate di S. Wyspianski. Degna di nota è anche una vetrata che raffigura Dio nel momento della creazione del mondo.
Un particolare interessante è la lavorazione “viceversa”, quindi con vista dall’interno della chiesa: si vede il “gesto di creazione” con una mano alzata a sinistra del Creatore.
La seconda tappa era la visita all’Università Jagellonica per fare poi la pausa pranzo nelle vicinanze di Piazza Maggiore. Mia moglie, io e un’altra coppia abbiamo deciso di riposare un po’ e siamo andati direttamente in Piazza Maggiore per aspettare il nostro gruppo, abbiamo visto le bancarelle locali e mia moglie ha comprato in “Sukiennice” dei gioielli d’ambra. “Sukiennice” fu il più antico magazzino di tessuti d’Europa conservato fino ad oggi. In pausa pranzo ho assaggiato i piccioncini (una specie di involtini di cavolo) col riso accompagnati da una saporita salsa di pomodori freschi. Mia moglie invece ha scelto una minestra con verdure e uova, chiamata in Polonia “zurek”.
La Basilica di Santa Maria
Dopo abbiamo visitato la famosa basilica di Santa Maria con l’altare ligneo di Wit Stwosz che è il maggiore altare gotico al mondo. Vale la pena sottolineare che Wit Stwosz lavorò per 12 anni alla realizzazione di questo altare, si può notarlo in ogni centimetro di questo capolavoro e soprattutto nell’elemento fondamentale della composizione che rappresenta la scena raffigurante la morte di Maria circondata dagli apostoli. Tutte le figure sono alte quasi 3 metri e sono state ricavate da tronchi massicci di taglio che, viste le dimensioni, dovevano provenire da alberi vecchi almeno 5 secoli.
Per chiudere la giornata siamo andati alla chiesa di San Floriano dove il giovane Karol Wojtyla, allora ancora sacerdote, svolse il suo primo incarico nella pastorale accademica. Dopo abbiamo avuto a disposizione un po’ di tempo libero – tanta gente è ritornata all’albergo, ma noi, con un piccolo gruppo di altre persone abbiamo deciso di girare ancora. Abbiamo visitato tanti pub. Penso che chiunque potrebbe trovare a Cracovia qualcosa di adatto ai propri gusti. In una sola parola, per concludere il racconto della seconda giornata… Cracovia: una meraviglia!
Continua la visita delle chiese
Il terzo giorno erano previste delle escursioni nelle periferie di Cracovia e fuori città. Dopo colazione abbiamo visitato la chiesa di San Stanislao Kostka nel quartiere Debniki. Qui don Wojtyla iniziò il suo lavoro pastorale. In seguito ci siamo trasferiti al santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki e abbiamo visitato la Basilica, dove si trovano le reliquie di Santa Faustina. In pausa pranzo abbiamo mangiato la luccioperca. Non mi ha mai fatto impazzire mangiare pesce di lago, ma stavolta devo ammettere che questo piatto si è rivelato abbastanza buono.
Visita alla miniera più antica d’Europa
Dopo abbiamo visitato la miniera di sale di Wieliczka, la più antica miniera d’Europa, iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Vale la pena di ricordare che una volta la miniera aveva un valore inestimabile! Non a caso, si dice che il sale di Wieliczka è stato il “lievito” grazie al quale per secoli Cracovia si è arricchita, è cresciuta ed è diventata sempre più bella. Prima di noi, la miniera fù visitata da re, imperatori, artisti e intellettuali, come Goethe. Dopo esser ritornati a Cracovia non avevamo la forza di fare niente. Non sono stato in grado nemmeno di scendere a mangiare la cena. Sono crollato sul letto e mi sono addormentato subito!
Il quarto giorno era in programma la visita di due località, situate fuori città: Wadowice e Kalwaria Zebrzydowska. Wadowice è la città natale di Papa Giovanni Paolo II, quindi una meta importantissima per ogni pellegrinaggio in Polonia. Abbiamo visitato il Museo situato nella casa natale del Papa e la Basilica in cui Karol Wojtyla fu battezzato. Durante la pausa pranzo abbiamo assaggiato la “kremowka” del Papa, cioè il dolce preferito di Wojtyla. Egli essendo in pellegrinaggio a Wadowice, si lasciò trasportare da un’ondata di nostalgia, ricordando il sapore di questo dolce che da bambino andava sempre a comprare nella pasticceria della piazza principale.
Poi siamo andati al Parco Religioso Paesaggistico di Kalwaria Zebrzydowska, quindi al secondo più importante centro di pellegrinaggio della Polonia. Vicino al monastero dei bernardini si trovano i sentieri del Calvario e le costruzioni che imitano la topografia di Gerusalemme. La sera l’abbiamo trascorsa nella discoteca situata nei dintorni del nostro albergo.
Per finire al campo di Auschwitz-Birkenau
Il quinto giorno è stato un po’ più triste. Non soltanto il tempo era brutto – il cielo nuvoloso e la temperatura bassissima, ma anche i luoghi da visitare davano poca gioia. Dovevamo visitare il campo di concentramento Auschwitz-Birkenau a Oswiecim. Si tratta del cimitero più conosciuto del mondo da visitare per capirlo pienamente.
Il Museo di Martirologia è diventato un luogo di testimonianza delle lezioni più terribili nella storia d’Europa. Un’escursione soltanto per le persone con nervi d’accaio… Dopo il pranzo siamo andati a Czestochowa, dove abbiamo visitato il monastero dei Monaci Palini con il famoso quadro della Madonna Nera. Tutto il pomeriggio e la sera eravamo a Cracovia completamente liberi, lì abbiamo organizzato la cena d’addio. La nostra accompagnatrice turistica ci ha presentato molti dei suoi amici che hanno ballato con noi fino a tardi.
Il sesto giorno, subito dopo la colazione siamo andati in aeroporto. Credo che non mi sia rimasto nient’altro da aggiungere su questo viaggio…tranne che Cracovia secondo me è veramente degna di essere visitata. É una città dove ogni pietra e ogni strada racconta la propria storia, è una città che unisce il fascino storico con l’atmosfera di una città moderna, ed è tutta piena di vitalità e di gioia. Il nostro viaggio quindi ci ha arricchito oltre che culturalmente anche a livello spirituale. Probabilmente ci tornerò.
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