Che gli Italiani siano in pole position nella moda è risaputo, ma che proprio a Parigi ricevano ovazioni, fa un certo effetto. Nei quattro giorni della Haute Couture hanno fatto impazzire gli abiti da sera incrostati di corallo di Giambattista Valli; ha esaltato l’Hommage au Japon di Armani Privé.
Giorgio Armani, ammiratore da sempre della cultura giapponese, supporta l’associazione Unesco per un programma triennale di aiuto ai bambini delle famiglie più colpite dal terremoto. Dietro agli esotici trionfi di tulle e paillettes di Givenchy, il pubblico ha applaudito l’italiano Riccardo Tisci.
Hanno entusiasmato i tredici abiti di Alberta Ferretti “per far sentire le spose uniche nel giorno del loro white carpet”.
Da Parigi a Roma, città dagli “atélier” mappati
Finisce l’alta moda a Parigi e comincia a Roma. Dopo anni di “splendori-e-decadenza”, Altaroma riprende con slancio grazie al tocco magico del presidente Silvia Venturini Fendi, seconda generazione della maison. A cominciare dal manifesto opera di Katerina Jebb, inglese che vive a Parigi, con immagini di chiese sovrapposte tra le quali spicca il volto dell’ attrice francese Clothilde Hesme in abito Sarli, nome mitico della haute couture romana. Non solo sfilate, ma eventi per mettere in risalto come la moda sia un mix di tradizioni, arte, cultura.
Come la neocouture, avanguardia e sartorialità, di “Limited-Unlimited”: fashion designer interpretano il concetto “Ceremony” per gioielli, abiti, scarpe.
Apre il 7 luglio alla Fondazione Memmo, fino al 23 novembre, “Todo o nada”, 53 scatti del grande fotografo Mario Testino. Per l’avanguardia, al Tempio di Adriano, da vedere KM3D/1, corto in 3D di Baillie Walsh con Kate Moss protagonista. Invece, per l’artigianalità, presentazione del libro “la donna su misura-Roma” di Andrea Spezzigu e Pascal Gautrand, con la mappatura dei 220 atélier e negozi romani del “su misura”. E ancora la mostra Re/Edition con i capi icona di nove celebri maison trasformati da nove giovani stilisti in attualissimi “mai-più-senza”, in vendita nella boutique virtuale di yoox.com, per dimostrarne la contemporaneità. (07/07/2011)