di Luigi Cardarelli
Quando l’estate arriva non possiamo proprio andarcene in vacanza su di un altro mare; non c’è davvero nulla al mondo che eguagli il fascino, la storia e la la bellezza varia e irraggiungibile del mare nostrum. Col sopraggiunger del torrido calore le genti europee e non solo, sognan di bagnarsi nelle azzurre e fresche acque solcate un tempo dai remi dei fenici, di greci e dei romani. Oppure sdraiarsi e crogiolarsi al sole nelle meravigliose spiagge ed isole famose che incantarono l’uomo fin dall’epoca di Omero. Dagli incliti e pietrosi scogli del mitico Egeo, alle odorose coste del Salento, sulle lunghissime e ghiaiose coste dalmate e fino al golfo del Quarnaro, nell’isola del celebre mercante Marco Polo. Per tuffarsi poi dall’altro lato verso le arcane colonne d’Ercole, le ambite e contese sponde di Trinacria, sulla rotta del “ricco di senno” Odisseo che traversò il “purpureo mar”. Sugli arenili infine dell’atavico Tirreno, dove già a Capri l’imperatore Tiberio si spostava nella sua lussuosa e ricca villa.
Il Mediterraneo è anche la genesi ed il percorso delle civiltà più antiche ed evolute, segnate dalla leggendaria comparsa dei tralci e dei filari della vite, dai secolari alberi d’ulivo e dal divino miele, dalle colonne di marmo ed alabastro sulle acropoli ben alte. Dalle selvagge e ribelli foreste dell’antica Illiria fino ai candidi e deserti approdi nordafricani che profumano di gelsomini e del tè aromatico alla menta, la felicissima natura si è espressa al massimo di creatività e di fantasia nel darci questo piccolo oceano tutto racchiuso fra i tre continenti della prima ora, tra le terre più sacre e più profane, col clima così dolce e temperato. La bellezza e l’incanto paiono di casa dunque nei marosi della maga Circe e della dea Calypso, ben rappresentate dalle sirene irresistibili e melodiche di Scilla e di Cariddi.
(22/07/2011)