È un po’ come se fosse la festa nazionale dell’Altopiano di Asiago, l’appuntamento che da cinque edizioni sceglie i migliori formaggi d’alpeggio. Quest’anno si è scelto di dare un’impronta di vera festa popolare, facendo svolgere tutto il cerimoniale di riconoscimento e di premiazione sulla pubblica piazza anziché, come negli anni scorsi, nella sede ufficiale dei “Sette Comuni dell’Altopiano”. Naturalmente, con assaggi garantiti per tutti: residenti e turisti che si sono trovati in piazza Secondo Risorgimento nel centro di Asiago nel tardo pomeriggio dello scorso 9 luglio. A fare gli onori di casa e fungere da grandi cerimonieri, il presidente e il direttore del Consorzio di tutela: Roberto Gasparini e Flavio Innocenzi.
“La scelta di portare in piazza la premiazione – ha detto il presidente – è stata fatta oltre che per maggiore visibilità, soprattutto per dare un doveroso riconoscimento pubblico agli eroici allevatori che conducono le proprie vacche libere nei pascoli durante i mesi estivi e che tra mille difficoltà producono l’Asiago rigorosamente a Denominazione d’origine protetta”. Un sacrificio che viene ricompensato dalla qualità e dalla soddisfazione di vedere che il proprio lavoro è riconosciuto e premiato. Così è stato per i maestri casari Antonio Rodeghiero della Malga di Porta Manazzo di Asiago e Maurizio Cortese di Malga Verde che si è aggiudicato ex aequo il primo posto nelle premiazione della quinta edizione per il miglior “Stravecchio” prodotto con latte dell’estate del 2009. Antonio Rodeghiero si è aggiudicato anche il primo posto dell’Asiago Vecchio (latte 2010). “Un giudizio non facile – ha dichiarato il direttore del Consorzio Flavio Innocenzi – sei i finalisti in gara e tutti si sono posizionati a un soffio dai vincitori”.
Pizza Tricolore al Formaggio DOP
Durante la festa di premiazione si è tenuta a battesimo anche la Pizza Altopiano, fatta con prodotti provenienti un po’ da tutta la Penisola con, ovviamente, l’Asiago Dop: una sorta di pizza tricolore; un modo originale per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia. La parte “liquida” della festa ha visto protagonisti i vini di Breganze Doc.
La manifestazione, oltre a premiare i produttori, serve anche a valorizzare un territorio che con i suoi quasi 8000 ettari è il più grande comprensorio di pascoli in attività; un territorio che conta quasi 90 malghe, in gran parte di proprietà collettiva, che si aggiudicano ogni sei anni con una vera e propria asta.
Le vacche sono per lo più di razza Grigia di Valdadige o Rendena e anche Pezzate rosse che, seppur meno produttive, sono più rustiche e hanno una vita assai più lunga delle Frisone, a loro volta produttive seppure il prodotto sia di minore qualità.
Malghe e Mucche, ricchezza dell’altopiano
“Le malghe sono vere e proprie aziende ricche di competenza e sapienza zootecnica”, ha precisato Gian Battista Rigoni Stern, figlio dell’indimenticabile autore del Sergente nella neve, che con grande competenza è sempre disponibile a raccontare della storia e della specialità gastronomica per eccellenza dell’Altopiano. Ha per esempio illustrato come i malgari rivestano anche un ruolo importante per la salvaguardia del territorio, sulla vita in malga e sulla conservazione e il miglioramento dei pascoli alpini. “Facendo pascolare le vacche e facendo in modo che esse si nutrano esclusivamente dell’erba dei prati – ha spiegato – ottengono un duplice risultato: quello del miglior latte e quindi miglior formaggio, ma contribuiscono inoltre a mantenere la montagna in buona salute”. (20/09/2011)