Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Dolomiti, dibattito aperto sull’eliturismo

Gli elicotteri che offrono voli panoramici o permettono di raggiungere le cime per praticare eliski non piacciono a molti. Una levata di scudi diffusa da tempo, che contrasta un mercato emergente. La soluzione sarebbe avere regole chiare e omogenee…

Le proposte di volo di Heliteam sulla Marmolada. Credit: Heliteam
Le proposte di volo di Heliteam sulla Marmolada. Credit: Heliteam

Si fa sentire anche in Veneto la levata di scudi contro l’eliturismo. L’ultima nota contraria viene da Umberto Martini, presidente generale Cai, Club Alpino Italiano, che ha diffuso un appello condiviso dal gruppo veneto dell’associazione, dal Soccorso alpino e dal collegio regionale delle guide alpine. Le pratiche, emergenti da alcuni anni, di sorvolare le montagne in elicottero per tour panoramici, o di utilizzare il volo come mezzo di risalita, per poi scendere con gli sci, in pista o sulla neve fresca, “oltre ad essere contrastanti con la corretta fruizione della natura e delle bellezze di luoghi ed ambienti assurti a Patrimonio dell’Umanità”, sottolineano i responsabili, possono “essere cause di una riduzione anche significativa delle norme di sicurezza del singolo o del gruppo”. La stagione invernale non è ancora iniziata, ma l’auspicio Cai è di una “stretta vigilanza” da parte delle sezioni locali e l’adozione, da parte della Regione, di norme per disciplinare queste attività.

Volare, che passione

Scialpinismo, pratica sempre più diffusa su tutto l'arco alpino. Credit: archivio Cai
Scialpinismo, pratica sempre più diffusa su tutto l’arco alpino. Credit: archivio Cai

La voce del Cai si alza in Veneto, perché già nelle province autonome vicine, Trento e Bolzano, il volo degli elicotteri per fini turistici è limitato da normative: si possono raggiungere località a quota massima di 1600 metri e con alcuni limiti sulle altitudini di sorvolo. I voli turistici sono in crescita e non solo per la richiesta di clienti stranieri. Un tragitto di quindici minuti può costare, all’incirca, 110 euro, una cifra alta ma non impossibile. L’elicottero si sceglie per visite panoramiche o, nel caso di sciatori provetti, per raggiungere in breve tempo una cima e magari affrontare un fuoripista su neve fresca. Questa è forse l’attività che piace meno ai puristi della montagna, gli sci alpinisti che salgono in cima con le pelli di foca, al prezzo della loro fatica, e che non vedono di buon occhio l’eliski. L’obiezione: il trasporto in elicottero darebbe luogo a modalità poco sicure per una gita e gli sciatori che scelgono questo mezzo possono essere degli sportivi anche molto allenati, ma con inadeguate competenze alpinistiche, sempre necessarie negli ambienti in quota diversi dalle piste battute.

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Regole per tutti

L'elicottero in caso di emergenze. Un intervento del Soccorso Alpino
L’elicottero in caso di emergenze. Un intervento del Soccorso Alpino

Paolo Angelani, responsabile di Heliteam, che organizza voli turistici sulla Marmolada, nel territorio di Belluno, dà il suo punto di vista: “Il movimento degli elicotteri si concentra di necessità in una fascia oraria limitata, dalle nove alle undici e trenta del mattino. Dagli anni Novanta il numero delle richieste e degli operatori è cresciuto”. Ciascun elicottero trasporta un numero limitato di persone, cinque per volta e le condizioni meteo adatte al volo non si danno tutti i giorni: gli elicotteri si concentrano in poche giornate e, se sono numerosi, possono dare fastidio. “I miei voli si svolgono su un versante della Marmolada che non è così vicino alle piste da provocare rumori eccessivi”, spiega Angelani. “I turisti che trasporto non vanno sui fuoripista, non possibili nelle aree protette”. Già, le Dolomiti sono patrimonio Unesco e anche questo contribuisce ad alimentare polemiche. Fuoripista e scialpinismo, con l’elicottero o senza, sono di per sé attività controverse: affascinanti per chi le pratica, ideali per le fotografie di copertina sulle riviste ma mai a rischio zero. Il turismo invernale, peraltro, avrebbe di certo bisogno di segmenti in crescita. La soluzione, aggiunge Angelani, “sarebbe nel dare regole chiare”.

(02/12/2011)

 

Info: www.cai.it

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