Chiese calde e fredde; museo dei pizzi e degli abiti
Tra le località dove passare qualche ora, tra una discesa libera e l’altra, c’è senza dubbio Abriès. Il paese non arriva oggi a cinquecento abitanti, ma ha due chiese che si affacciano sulla stessa piazzetta: quella più antica è troppo fredda in inverno (la temperatura può anche raggiungere i -20°) così è nell’altra, riscaldata, che vengono ospitati in alta stagione turisti e residenti. Fino al diciottesimo secolo, la chiesa storica aveva, come spesso accade nelle Alte Alpi francesi, delle colonne esterne sorrette da statue che rappresentavano dei leoni, ma nel 1733 un’esondazione del fiume Guil le portò via. Fu possibile recuperare soltanto i leoni.
Come in ogni altro villaggio del Queyras, molte case sono decorate da meridiane di più o meno recente realizzazione. Vicino alla piazzetta delle chiese di Abriès è possibile visitare il Museo del Costume, dove sono esposti gli abiti che i “queyrassini” hanno indossato nelle varie epoche. Ogni anno cambia il filo conduttore dell’esposizione. È inoltre possibile frequentare corsi per la realizzazione di pizzi di foggia tradizionale e affittare alcuni modelli. (www.maisonducostume.com; costume.autrefois@gmail.com)
Saint-Véran, pane per tutto l’anno
Una visita la merita anche Saint-Véran, il più alto comune d’Europa (2990 metri). Il Musée du Soum è ospitato nella casa più antica del villaggio. La sua costruzione risale al 1661. La destinazione d’uso degli ambienti e l’arredamento sono quelli tradizionali delle abitazioni del Queyras fino a qualche decennio fa. Una delle stanze rappresenta una sorta di enorme madia, in grado di riporre e conservare al meglio il pane per tutto l’anno. Esisteva infatti nel villaggio un forno comune, dove le varie famiglie preparavano a turno la scorta che doveva bastare per i successivi 365 giorni. A differenza di Abriès, qui la chiesa (che risale al diciassettesimo secolo) è aperta anche a -15° e può essere considerata una prova di coraggio rimanere all’interno per più di qualche attimo.
Sculture in legno e coltelli d’autore
Saint-Véran è la culla di due particolari forme di artigianato tradizionale, peraltro presenti anche in altre località del Queyras: la scultura in legno e la fabbricazione di uno speciale coltello pieghevole. Il pino di cembro è un legno molto tenero, facile da lavorare, che viene utilizzato per la realizzazione di mobili e oggetti di varie dimensioni. Il legno viene scolpito e decorato sulla base di disegni realizzati al compasso. Uno degli scultori più noti è Samuel Brunet. Si è formato come ebanista, ma i segreti della scultura del legno li ha appresi in famiglia, dove questa forma d’arte viene trasmessa da generazioni. Per informazioni, l’e-mail è samjqueyras@hotmail.com. L’Haut Alpin è invece un coltello pieghevole fabbricato ancora interamente a mano nelle Alpi francesi. La produzione è molto limitata.
A Saint-Véran c’è il laboratorio artigianale di Sylvain Brunet (www.lehautalpin.com/index_couteaux.html, mentre l’e-mail è sylvain.brunet05@orange.fr) È ormai tempo di lasciare questa valle segreta, che mostra i suoi tesori a chi sa ancora godere di piaceri forse oggi un po’ fuori moda, come il silenzio e la lentezza. La neve ha facilitato la “comunione” con questo incanto che, da piacevole ricordo, subito si trasforma in promessa da rinnovare. (05/12/2011)
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