Mercoledì 4 Dicembre 2024 - Anno XXII

Cilento che passione!

Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

I profumi, i colori, i sapori di questa terra sono un mix di bellezza delicata e selvaggia. Nel Cilento è nata la celebre e salutare dieta mediterranea.

Cilento Foto di Salvatore Monetti
Foto di Salvatore Monetti

Il Cilento è terra di contrasti. Un misto di marine e montagne, con case e paesi immersi in un paesaggio che racconta storie antichissime. Splendidi i maestosi resti della civiltà greca, i ricordi classici, le rocche feudali, le torri costiere che rammentano le scorrerie saracene.

Il Cilento è una zona montuosa della provincia campana. Si protende come una penisola tra i golfi di Salerno e di Policastro. Molte le bellezze naturali da scoprie: dai possenti ulivi centenari, ai boschi di lecci e faggi, agli arenili lunghi chilometri, al suo mare cristallino. Ed ancora canneti, anfratti, cale, porticcioli, grotte, ma anche molti castelli e torri di guardia.

Questo territorio ospita il secondo Parco Nazionale per estensione. Si tratta del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, uno straordinario scrigno di bellezze ambientali e naturalistiche che ricopre la maggior parte del territorio salernitano di sud ovest. Da qui è facile raggiungere sia i siti archeologici di Paestum e Velia sia le spiagge di Marina di Camerota e Palinuro.

Parco del Cilento patrimonio Unesco

Cilento La primula di Palinuro
La primula di Palinuro

Il Parco si estende su oltre 180.000 ettari. Dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1998, comprende ben ottanta comuni. Caratteristica è la sua estrema varietà del paesaggio, con numerosi centri vallivi, borghetti collinari di poche centinaia di abitanti e zone praticamente selvagge, in cui predominano i boschi e si possono osservare fenomeni carsici notevoli.
La flora comprende circa 1.800 specie autoctone tra le quali spicca la primula di Palinuro, scelta a simbolo del parco stesso.

Anche la fauna è piuttosto varia: tra le presenze più importanti troviamo la lepre, la volpe, la martora, la lontra, il lupo, rapaci come il falco pellegrino, il corvo imperiale e l’aquila reale, rettili e anfibi e una ricca fauna acquatica. Inoltre vi sono numerose grotte e cavità atte ad essere usate come rifugio, risalenti a circa mezzo milione di anni fa. Uno splendido territorio che offre infinite declinazioni all’insegna di un’esperienza di viaggio indimenticabile. Il rapporto con i luoghi è davvero a misura d’uomo e vanta un mix di eccellenze turistiche a partire dal seducente capoluogo. Salerno è una città che colpisce per la ricchezza dei suoi edifici longobardi e normanni. E poi la meraviglia dei siti archeologici di Paestum e Velia, la certosa di Padula, e infine le spiagge di Palinuro e Marina di Camerota.

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I borghi del Cilento come l’entroterra della Provenza

Parco Archeologico Urbano dell'antica Volcei
Parco Archeologico Urbano dell’antica Volcei

Un luogo che ricorda l’entroterra della Provenza, quello dei famosi villages perchés, “arrampicati” sui contrafforti delle montagne. Anche nel Cilento troviamo le stesse splendide immagini che inquadrano seducenti borghi arroccati sulle catene montuose che culminano nella vetta del Cervati (mt. 1899). Già dall’autunno, si ricopre di neve e rimane spesso fino a primavera inoltrata.

Da visitare Auletta, conosciuta per il ricamo, la lavorazione dei vimini, la produzione del rafano e il Castello Marchesale; Buccino paese medioevale nel cui sottosuolo troviamo il Parco Archeologico Urbano dell’antica Volcei, città romana fondata intorno al VII secolo a.C.; e ancora, Caselle in Pittari con la torre medioevale domina il nucleo antico del paese e che ospita una necropoli, un vasto insediamento di origine lucana risalente al V secolo a.C. e la Grotta di San Michele.

Le Gole del calore

Pertosa Le Grotte dell'Angelo
Pertosa (Salerno) – Le Grotte dell’Angelo

Arroccato in cima alla ripida rupe di San Nicola, ecco Felitto, con le sue case in pietra, le stradine sormontate da archi e importanti tracce di antiche fortificazioni, che guarda dall’alto le Gole del Calore (oggi protette da un’oasi del WWF), una delle maggiori eccellenze naturalistiche dell’Italia meridionale.
La fama di Pertosa, un delizioso borgo di origine medioevale, è legata alle Grotte dell’Angelo, un affascinante complesso ipogeo molto apprezzato.

Qui si trova anche il famoso carciofo bianco di Pertosa, ricercato per la sua delicatezza, al punto che si può consumare anche crudo. Immerso in un verdeggiante contesto vicino al Passo della Sentinella, che mette in comunicazione il Vallo di Diano con la valle del Calore, il paese di San Rufo, risale al XIII secolo. A ricordare la sua storia diversi palazzi, chiese e i ruderi del castello. Nell’immediato entroterra del vasto promontorio di Punta degli Infreschi, tra il Monte Bulgheria e la pittoresca frazione marina di Scario, le case del borgo di San Giovanni a Piro si addensano intorno alla Chiesa Matrice fra vicoli lastricati e angoli caratteristici che richiamano atmosfere d’altri tempi.

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Disponibilità e accoglienza degli abitanti

Mastro Casaro Angelo Iannuzzi
Mastro Casaro Angelo Iannuzzi

Che dire degli abitanti? Li riconosci spesso al primo sguardo. Cordiali, sinceri e compiaciuti solo per il fatto che tu sia giunto lì, e chieda di conoscere le storie, i percorsi, le ricerche che stanno a monte delle eccellenze gastronomiche. Piatti e ricette che si trovano solo in queste strutture agrituristiche; le uniche degne di portare questo nome, da altri spesso contrabbandato per coprire un appiattimento globalizzato del modo di fare turismo. Normalmente è difficile trovarli. Non hanno cartelli indicatori o insegne pubblicitarie al neon.

A questi autentici interpreti della cultura dell’accoglienza cilentana, non interessa il turista alla ricerca di una stanza per la notte, per nulla interessato a ciò che sta dietro ad una scelta di qualità, di un’etica dell’accoglienza e di un amore sconfinato per ciò che rappresenta l’autentico DNA di un territorio. Preferiscono di gran lunga il viaggiatore consapevole di ciò che ha scoperto e che lo ha intrigato navigando sul web, di ciò che gli hanno raccontato gli amici che, come lui, amano i luoghi dove si consuma solo ciò che viene prodotto in azienda, o che scaturisce da una ricerca delle ricette del passato. Nel cuore del Cilento, il piacere di sedere insieme allo stesso tavolo è la componente primaria del gusto dei piatti e delle ricette che vengono proposti.

Prodotti, profumi e sapori cilentani

L'olio d'oliva, il re della dieta mediterranea
L’olio d’oliva, il re della dieta mediterranea

Si mangia insieme, e si scopre come questi profumi e questi sapori sono giunti fino a noi. La polenta di maracucciata, ad esempio, derivata da un legume (il maracuoccio, appunto) pressoché introvabile, ad eccezione di alcuni campi delle prime propaggini montuose di Camerota, unico posto al mondo dove cresce ancora.

La ricotta di capra rigorosamente allevata in azienda, le bacche di gelso appena colte, le alici “umbuttonate” con uovo, formaggio, pomodoro e prezzemolo. Le marmellate dei frutti locali, incluso il fico d’india.
Che dire dell’arte del fusillo di Felitto, con l’impasto fatto con sette uova per chilo di farina? Arrotolata intorno ai classici ferretti, la pasta diviene un fusillo (simile ad un “bucatino”) su cui viene versato il sugo di carciofi ed asparagi, o del più tradizionale ragù di carne.

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Diventare centenari con la Dieta Mediterranea

Poppi museo dieta mediterranea
Poppi museo della dieta mediterranea

Non dimentichiamo poi che il Cilento è la terra dove è nata la famosa Dieta Mediterranea. Lo scienziato americano Ancel Keys, autore dell’opera “Eat well and stay well, the Mediterranean way“, che notò una bassissima incidenza di malattie coronariche negli abitanti del Cilento, nonostante l’elevato consumo di olio d’oliva. Avanzò così l’ipotesi che tutto questo fosse da attribuire al tipo di alimentazione, caratteristico di quell’area geografica. In seguito a questa osservazione, nel 1969 prese avvio la ricerca “Seven Countries Study“. Si è messo a confronto il regime alimentare di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti, Jugoslavia).

I risultati dell’indagine non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse). Ancel Keys, e altri scienziati che presero parte al “Seven Countries Study”, proseguirono i loro studi a Pioppi di Pollica, nel Cilento, dove Keys continuò a vivere per oltre 40 anni, arrivando al secolo di vita, quale migliore riprova delle sue teorie.

Alimentazione e stili di vita premiate con una onorificenza

Poppi Il Museo
Poppi “Il Museo”

A Poppi è nata l’ “Associazione per la Dieta Mediterranea, Alimentazione e Stile di Vita“. Nel settembre 2009 ha organizzatoun convegno sulla Dieta Mediterranea, a cui hanno preso parte illustri scienziati. Tra questi, alcuni avevano partecipato anche alla pubblicazione degli studi del ’69. L’associazione ha ricevuto un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il valore culturale e sociale dell’associazione e del convegno, come importante fonte di divulgazione di un corretto stile di vita. E adesso non vi resta che preparare la valigia e partire…

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