Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

MateriMa, dove l’arte e la materia si incontrano

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Tra Novara e Vercelli si trova MateriMa, uno spazio enorme adibito a mostre, esposizioni, laboratori di ricerca e di sperimentazione per artisti affermati e giovani emergenti. Una “palestra” che nel campo dell’arte è insieme sfida e tradizione

MateriMa

Fra le novità rilevanti del panorama artistico lombardo-piemontese, MateriMa è sicuramente la più insigne. Nata da un’ idea di Nicola Loi (responsabile dello Studio Copernico di Milano, centro di promozione artistica a livello nazionale) questa notevole opera di rivalutazione artistica e paesaggistica nasce circa dieci anni fa nel modesto borgo di Casalbeltrame, a metà strada fra la capitale dei biscottini (Novara) e quella del riso (Vercelli) all’interno del Parco delle Lame del Sesia.

Madre della Materia a Casalbeltrame

MateriMa

Si tratta della massiva rivalutazione del Palazzo Bracorens de Savoireux e delle relative scuderie, per una superficie di oltre 20.000 metri quadrati, attrezzati per farne il maggiore laboratorio artistico del Piemonte e quasi sicuramente d’Italia, dotato inoltre di una gipsoteca in fase di ultimazione per accogliere le opere dei maggiori artisti italiani, moderni e contemporanei. Il nome MateriMa richiama alla mente da un lato il concetto di materia, e dall’altro quello di MA (in Hindi, la Madre) quasi a significare una simbolica superficie di gestazione dell’essenza, della concretizzazione delle idee in energia plasmabile. “Madre della Materia”, quindi, dove le idee, i concetti appartenenti al mondo dello spirito, diventano realtà tangibile e trasformano la forma grezza in opera creativa grazie all’infusione di energia ideale che gli artisti proiettano in essa.

Grandi artisti senza limiti operativi

MateriMa

Nulla è statico in MateriMa, anche se le possenti sculture di Arnaldo Pomodoro, come la Profezia, le famose Stele, sembrano piantate nel suolo e quindi inamovibili. Al contrario, l’onda prospettica determinata dalla variabilità delle sculture interne, invita l’osservatore a percorrere avidamente il paesaggio passando da una scultura all’altra, da un impianto monumentale all’altro, tanto v’è da vedere, ammirare e assaporare. Una “quiete dinamica” lascia che l’onda prospettica si stagli su un percorso “animico” della forma che qui, a MateriMa, assume il significato di plasmabilità. All’interno della struttura vivono infatti opere di Bodini, Consagra, Manzù, Maraniello, Marino Marini, Mastroianni, Messina, Perez, il già citato Arnaldo e Giò Pomodoro, Spagnulo, Vangi, nonché di altri tra i più grandi artisti del novecento facenti parte della collezione dello Studio Copernico.
Come tutte le idee creative MateriMa trae vita da una filosofia sottostante, in questo caso il superamento delle difficoltà realizzative dell’opera e la valorizzazione delle competenze artigianali nel settore artistico. A MateriMa, gli artisti devono poter esprimere le proprie idee quali esse siano, di qualsiasi dimensione, peso o forma, senza alcun limite di peso, complessità ed estensione, come ci ricorda Nicola Loi, che si è impegnato in una generale opera di selezione e ‘recruitment’ di artisti a livello internazionale, specie giovani esordienti ma anche celebri ed affermati, invitandoli a trascorrere qui il tempo necessario a realizzare le loro idee.

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MateriMa, laboratori per ogni forma espressiva

MateriMa

Questo grazie ai “laboratori”, fucine d’ingegno dove gli artisti possono trattare i vari materiali con mezzi adeguati e soprattutto con l’aiuto di artigiani specializzati che li coadiuveranno negli aspetti più tecnici dell’esecuzione. Sono operativi laboratori del marmo, calcografia (per l’esecuzione di acqueforti anche di formato gigante) lavorazione del legno, studi e foresteria con 21 appartamenti per il soggiorno degli artisti e maestranze per il periodo necessario all’esecuzione delle opere. In fase di ultimazione il laboratorio per la ceramica e fonderia, considerato che per il momento si fonde altrove e si lavora e cesella a Casalbeltrame. Il tutto valorizzando in particolar modo i “materiali lapidei” e con l’intenzione di dedicare prossimamente uno spazio all’esercitazione di studenti delle accademie artistiche, fornendo loro un’importante occasione di esercitazione pratica da abbinare alle lezioni accademiche.

Esposizioni e premi per nuovi talenti

MateriMa

Dell’arte di trasformare la materia ne è testimonianza anche il grande cubo metallico e relativa tensostruttura che adorna il cortile posteriore, contenente uno spazio per la lavorazione lapidea (una sorta di ara dell’arte) su cui posa un solido di marmo multicolore dal titolo Nano-Clusters del peso originale di 35 tonnellate (come un carro armato) trasportato dalle cave di estrazione lapidea fino al suo monumentale laboratorio di forma cubica. MateriMa é quindi anche espressione dell’azione al servizio dell’arte, il che assume ancor più significato perché frutto dell’iniziativa non del settore pubblico, ma di un singolo imprenditore e collezionista, Nicola Loi. Non sono poche le importanti iniziative promosse da MateriMa, quali il Premio Internazionale Giovane Scultura, Fondazione Francesco Messina, dedicato agli artisti under 40. La giuria, composta dal Presidente della Triennale di Milano Davide Rampello, dal Direttore di MAMbo Museo d’arte moderna di Bologna, Gianfranco Maraniello e dal collezionista Stefano Zorzi, ha selezionato fra 10 partecipanti Spagnoli e 10 italiani, Cristina Almodóvar e Gianni Caravaggio, giovani artisti destinati a un sicuro successo. Una funzione essenziale, dunque, di incubatrice (e quindi ancora una volta di Madre) di nuovi talenti, un luogo magico in cui l’arte, la creatività e la fisicità si fondono per dare spazio alla creazione di forme, colori ed espressioni nuove; una dimensione aperta all’innovazione e alla salvaguardia di antichi mestieri artigianali che altrimenti andrebbero persi e che invece ora, grazie a MateriMa, vengono rivalutati e rivitalizzati con costante ricerca di azione e ingegno. (23/12/2011)

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Informazioni: www.materima.it

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