Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Nella neve la salvezza è a “quattro zampe”

Non c’è sciatore che non conosca la tentazione di un fuori pista. Cielo terso e montagne invitanti, riflessi di sole sulla neve soffice come cipria; difficile resistere, ma anche pericoloso. Per fortuna, ci sono loro: i cani da valanga

Esercitazione cinofili da valanga
Esercitazione cinofili da valanga

 

Le valanghe sono imprevedibili. Un terribile boato ed ecco che tutto viene travolto: alberi, massi, esseri umani. E quella che era una splendida passeggiata si trasforma in una tragedia di fronte alla quale l’uomo, da solo, può limitarsi ad osservare attonito quel manto di neve da cui non giungono grida d’aiuto. La salvezza spesso ha quattro zampe, un pelo morbido, un muso umido, due occhi dolci, un naso, cosìddetto “tartufo” dove si nascondono milioni di cellule olfattive che consentono di sentire tracce, percepire odori e avvertire gli umori lasciati dall’adrenalina, per noi umani irraggiungibili. Appena scatta l’allarme entrano infatti in azione le unità cinofile del Soccorso Alpino i cui cani, con i loro padroni, hanno alle spalle anni di esercitazioni.

Uomo e cane, un’unica entità

Amici tra le vette
Amici tra le vette

Anche il conduttore all’inizio deve seguire corsi specifici di sondaggio e sulle nuove apparecchiature di ricerca, nonché di “nivologia”, ovvero sulla trasformazione della neve, e di rianimazione. Chiunque può partecipare purché abbia esperienze di montagna e di sci d’alpinismo e appartenga da almeno due anni al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.) o alle forze armate, oppure a organizzazioni straniere di soccorso alpino. Appare quindi evidente che il cane non viene più considerato solo un “mezzo”, come avveniva in passato, ma soggetto attivo, parte integrante dell’unità cinofila stessa. I cani prediletti sono in genere i Pastori Tedeschi perché animali morfologicamente adatti, ben addestrabili e di tale equilibrio da consentire al padrone di commettere i normali errori derivanti dall’inesperienza, senza per questo rimanerne confusi. Ma anche i Labrador non sono da sottovalutare. Anzi, sono tutti cani che, grazie alla loro taglia e al loro peso, non si affaticano troppo sulla neve e hanno sempre messo in evidenza rapidità, costanza e tenacia sul “lavoro”.

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Interventi in montagna

Nella neve la salvezza è a "quattro zampe"

Cane e padrone vengono impiegati insieme nelle basi che, disposte lungo l’arco alpino, sono impegnate negli interventi in montagna. Insieme “sono” e “devono essere” pronti a intervenire in qualsiasi momento, entro un arco di tempo che non supera mai i venti minuti. Quando dalle pareti innevate si stacca una valanga, quello che era un gioco fatto di allegre corse nella neve, incitati da un “dai, cerca”, diventa improvvisamente un momento molto serio, molto impegnativo. Bisogna fare presto, molto presto perché sotto la neve non si sopravvive a lungo. E loro, i cani, annusano, cercano e scavano senza tregua, senza darsi pace, per riportare la luce, l’aria e la vita. Vi riescono là dove i più sofisticati mezzi elettronici falliscono. In cambio, una carezza e un “bravo”.

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