Ci sono delle città nella provincia italiana che sorprendono il visitatore con un piacevole “agguato”. Prima di arrivare pensi che ovviamente non potrà mancare una spolverata di arte, un pizzico di buona cucina, quel tanto di panorama per le canoniche fotografie da cartolina.
All’arrivo, invece, i cinque sensi iniziano a fare gli straordinari e magari si comportano come quel bibliotecario che fa fatica a catalogare velocemente i volumi appena acquistati perché preferisce leggerli dalla prima all’ultima pagina.
Ancona, un “gomito” ricamato con case e chiese
Una delle città dove l’“imboscata” sensoriale al visitatore riesce meglio è nelle Marche, ad Ancona. La prima sorpresa, quando arrivi nel centro storico, è fra i tetti: vedi apparire le enormi navi ormeggiate nel porto, che è a due passi. «Come a Chicago», osserva qualcuno. La forma a gomito del promontorio dove è stata costruita la città (Αγκ?ν – Ankon in greco significa appunto “gomito”) favorisce poi la vista di fenomeni inconsueti come il sorgere e il tramontare della luna e del sole sul mare. Anche i monumenti principali hanno il promontorio o il porto come palcoscenici: sulla sommità il Duomo di San Ciriaco (romanico nella decorazione, bizantino nella pianta a croce greca), l’Arco di Traiano (115 d.C.) vicinissimo alle gru delle banchine, la cinquecentesca Cittadella di Antonio da Sangallo il Giovane a picco sul mare. Da vedere anche la chiesa romanica di Santa Maria della Piazza, la quattrocentesca San Francesco alle Scale, la settecentesca Chiesa del Gesù, la ottocentesca sinagoga e il suggestivo cimitero israelitico, il Passetto (dove in estate molti anconetani fanno la loro pausa pranzo e un bagno veloce prima di tornare in ufficio) e la Fontana delle Tredici Cannelle.
Specialità e vini all’anconetana
Proprio nei pressi della Fontana, in corso Mazzini, si trova il ristorante “Bontà delle Marche” (anche con specialità gastronomiche da asporto). Ambiente elegante, atmosfera amichevole, cucina raffinata. Cinquanta posti disponibili per gustare, accompagnati da vini pregiati, piatti tipici o creativi, ma anche pizza, salumi e formaggi. Il menu cambia in base alla stagione con proposte di terra e di mare. In primavera ed estate viene aperto il grande dehors, con un centinaio di coperti per una superficie di cento metri quadri, che permette di conoscere le molte eccellenze locali senza rinunciare al “respiro” della città, ai suoi suoni e colori. Vere prelibatezze sono lo stoccafisso all’anconetana (con patate, olive e pomodoro), i “moscioli” (ovvero la versione “non plus ultra” delle cozze) e le crocette e raguse in porchetta (lumache di mare in salsa piccante).
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