C’era una volta un treno… Potrebbe iniziare così la storia di quella locomotiva a vapore che nel 1902 partì per il viaggio inaugurale da Trieste con destinazione Parenzo allora solitamente collegato via mare. La linea fu pensata per connettere l’Istria al resto dell’Impero Austro-Ungarico. Per l’epoca fu un lavoro eccezionale per rapidità ed efficienza: solo due anni furono necessari per allestire i 123 chilometri della tratta, comprese 9 gallerie, 11 ponti e 6 tra viadotti e cavalcavia.
La strada della salute e dell’amicizia
Nacque la Parenzana, un’arteria pulsante che portò energie e opportunità alla regione storicamente di madrelingua italiana. Si partiva dal mare e si arrivava sul mare ma il percorso si snodava principalmente all’interno dell’Istria, toccando diversi paesi arroccati nel territorio della regione. In pochi anni a causa della concorrenza della motorizzazione e delle strade che nel frattempo furono asfaltate venne deciso di dismetterla dopo soli 33 anni di onorato servizio. Era il 1935. Tolte le rotaie, sul sedime, negli anni, crebbero piante e alberi che lo mimetizzarono completamente, ma il tracciato restò fino al suo centenario quando, grazie al particolare itinerario fra boschi e mezze colline, balenò l’idea romantica di ripristinare il percorso, ma questa volta per bici e pedoni. Dopo dieci anni di lavoro si è ottenuto un percorso suggestivo che pare esista da sempre e che si snoda armoniosamente nel territorio. Il percorso è stato ribattezzato “Parenzana, Strada della Salute e dell’Amicizia” per sottolineare l’aspetto di condivisione del progetto fra tre stati sovrani: Italia, Slovenia e Croazia.
Si parte da Trieste
La maggior parte della strada si trova sul territorio oggi croato. Offre scorci paesaggistici assai vari e di grande effetto. Il primo breve tratto iniziale è in territorio italiano, piuttosto piatto e monotono. Si passa poi a quello sloveno altrettanto piatto che corre sul Golfo di Pirano fino a Portorose. Oltre la città iniziano le antiche saline veneziane di Sicciole, che si lambiscono fino ad entrare in Croazia in prossimità di Salvore, conosciuta da tutti i naviganti per il suo faro d’epoca asburgica, voluto dal conte Metternich per incontrare una bella nobildonna locale. Per la sua felice posizione, un promontorio che si allunga sul mare, l’area offre contorni differenti modellati dal mare. Da qui parte una bellissima pineta che scende verso Umago, a soli 9 chilomerti. La Parenzana, invece, da questo punto inizia blandamente a salire verso l’interno per andare a toccare i paesi dell’entroterra. Il primo è Buie che si raggiunge dopo 20 chilometri. È soltanto a 170 metri di altitudine ma da là sembra di dominare tutto l’Alto Adriatico e nelle giornate di sereno si possono vedere Trieste e Venezia. Buie è la prima città che si incontra entrando in Croazia con l’auto e può essere considerata un ottimo punto di partenza intermedio se si intende fare un breve tratto sia verso Salvore sia verso le altre località.