Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Madeira: natura tropicale nell’Oceano

Isola di Madeira

Un pezzo di Portogallo nell’Atlantico. Densamente abitato e costruito sulla costa sud. Montuoso, genuino, ricco di foreste e vigneti (e poco abitato) il centro e la parte nord dell’isola.

Veduta della costa di Madeira
Veduta della costa di Madeira

Picchi, foreste e tutt’attorno il mare: Madeira. La pista dell’aeroporto costeggia audacemente la montagna ed è con un filo d’emozione che si atterra in quest’isola in mezzo all’Atlantico. Un tempo le navi sulla rotte delle colonie passavano di qui ed è così che è andata delineandosi la vocazione commerciale e poi turistica di Madeira, di gran moda nell’800 tre l’élite europea, specie britannica, in virtù dei legami storici tra Portogallo e Inghilterra. Regolati sin dal XIV secolo da matrimoni reali e accordi commerciali. Non a caso il commercio del famoso vino di Madeira era quasi tutto in mano di inglesi che si erano trasferiti a Funchal. Alcuni come i Blandy sono ancora tra le famiglie più importanti dell’isola.

Giardini botanici
Maseira Il giardino botanico Quinta das Palmeiras (foto Giorgio Ferrato)
Il giardino botanico Quinta das Palmeiras (foto Giorgio Ferrato)

Grazie al clima straordinariamente mite Madeira era, ed è, una meta facilmente raggiungibile per sfuggire all’inverno. La sua vegetazione già rigogliosa nel corso del tempo si è arricchita di piante arrivate dalle colonie. Questo unito alla passione tutta britannica per il “gardening” ha dato vita a una serie di lussureggianti giardini dove le varietà locali si mescolano a specie botaniche esotiche ambientate perfettamente sull’isola.

Il Jardim Botânico, che faceva parte della residenza dei Reid, primi proprietari dello storico e omonimo hotel, ne è un esempio. Come pure molti altri giardini nati intorno a proprietà private (Quinta do Palheiro, Quinta de Boa vista, Jardim de Senhora per citarne alcuni, in tutto sono una dozzina). L’idillio purtroppo è spezzato da uno sviluppo edilizio discutibile e disordinato. Per esempio nei dintorni di Funchal.

Madeira dei monti alle alte quote
Pico Ruivo, la più alta vetta di Madeira
Pico Ruivo, la più alta vetta di Madeira

La vera essenza dell’isola, però, si svela nell’interno, più che sulle erte coste atlantiche. Salire sui monti più alti di Madeira, Pico do Arieiro (1800 m.) e Pico Ruivo (1862 m.) è un’esperienza inconsueta. Sul “Continente” non si è abituati a andare in montagna e avere una spettacolare vista sul… mare! Quando, eccezionalmente nevica, la gente del posto si diverte a costruire pupazzi di neve sul cofano delle vetture e poi guida a valle piano per non farli cadere.

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Tra le proposte di shopping che anche in alta quota non mancano, compaiono i berretti da uomo caratteristici di Madeira, di lana colorata con un buffo ciuffo in cima. Possono sembrare destinati ormai solo ai turisti. Al contrario, vengono quotidianamente utilizzati dagli agricoltori. Come si può constatare andando in campagna, tra le colline e le alture dell’interno. È qui, abbandonati i percorsi più turistici, che si può scoprire la Madeira più autentica.

Il mercato con i suoi intensi profumi
Frutta e verdura al mercato di Funchal
Frutta e verdura al mercato di Funchal

Il centro della capitale, tuttavia, conserva abbastanza intatto il “sapore” di una volta. A parte alcune magagne abilmente dissimulate come il fiume bisognoso di depurazione, nascosto dalle volte fiorite di un’opulenta e gigantesca buganvillee.

Il Mercado dos Lavradores (mercato dei lavoratori) è uno di quei luoghi che restano impressi e nel quale l’anima dell’isola si mostra finalmente nella sua genuinità. Ci si sente a proprio agio tra i banchi di piante e di fiori, tra i profumi intensi della frutta e della verdura. Alcuni venditori, con un’apposita macchina a manovella, riducono in striscioline sottili una quantità impressionante di verdura che serve per fare una popolare zuppa.

Madeira agricola e dalle atmosfere suggestive
L'aeroporto a picco sul mare (Foto di Jorge Abreu)
L’aeroporto a picco sul mare (Foto di Jorge Abreu)

Lasciata la costa, la vegetazione spontanea disegna paesaggi suggestivi, alternati alle coltivazioni e alle piantagioni di banane di cui Madeira è produttrice. Si scoprono residui di coltivazione di canna da zucchero, tuttora utilizzati per ottenere una specie di rum locale, grande ricchezza dell’isola fino al declino e alla sostituzione con i vigneti. Tra terrazzamenti (poios) e i caratteristici acquedotti per l’irrigazione (levadas), piccoli villaggi dove ancora, tra una casa moderna e l’altra si conservano alcune rare, autentiche abitazioni tradizionali di pietra senza finestre, con tetto di paglia e cucina allestita in un altro piccolo edificio esterno. Sono sempre meno e ormai, quando non sono in rovina, vengono utilizzate per il bestiame. Percorrendo i sentieri tra i terrazzamenti coltivati, sulle soglie delle case si vedono le donne intente a lavori di ricamo, gli stessi che si trovano in vendita a Funchal.

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Qui la gente affronta ancora un duro lavoro quotidiano: tra i “poios” si può solo andare a piedi. Ma tutti sono gentili e sorridenti. Salendo, il paesaggio agricolo cede il posto alle foreste di Laurisilva, foreste primarie che coprivano anche l’Europa, poi distrutte dall’Era Glaciale. Questa foresta di Madeira è la più grande e meglio conservata al mondo. Nel 1999 è stata classificata dall’Unesco come World Natural Heritage: quasi 15 mila ettari il cui più grande valore è la biodiversità, oltre alla sua enorme importanza nell’ecosistema dell’isola. Visitarla è un’esperienza unica. La strada rapida per Funchal, costruita circa quindici anni fa con il 60 per cento di contributi dell’Unione Europea, riporta nel mondo reale. E si ha la sensazione di lasciare l’incanto di un mondo arcaico e di aver intravisto, anche se brevemente, la Madeira di una volta.

Funchal: lo storico e affascinante Reid’s Hotel
La posizione privilegiata del Reid's Hotel
La posizione privilegiata del Reid’s Hotel

Il Reid’s, a Maseira è un’istituzione. Qui si percepiscono le atmosfere di inizio ’900 e ci riporta agli aristocratici viaggiatori che sbarcavano per svernare nella mite e profumata Madeira. Il Reid’s nasce nel 1891. La sua costruzione si deve a William Reid, uno scozzese arrivato sull’isola nel 1836 a 14 anni con poche sterline in tasca e molta voglia di fare fortuna. Ci riuscì diventando mercante di vini e comprando successivamente un hotel. Al quale se ne aggiunsero ben presto altri. Ma il suo sogno era quello di diventare proprietario di un “grande” hotel, secondo i canoni e i gusti dell’elite del suo tempo. Affidò il suo sogno alle mani degli stessi architetti che avevano firmato il già allora leggendario Hotel Shepheard del Cairo, Mickelthwaite e Clarke.

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Come luogo della costruzione fu designato uno dei punti più panoramici alle porte di Funchal. A picco sull’Oceano e con vista sulla città. William, però non fece in tempo a veder realizzato il suo sogno. Oggi il Reid’s fa parte del Gruppo Orient-Express ed è membro dei Leading Hotels of the World. Qui arrivavano i passeggeri dei transatlantici sulla rotta di ritorno dalle colonie britanniche. Tra gli ospiti illustri si ricordano Sissi, imperatrice d’Austria che vi trascorse lunghi periodi nelle sue fughe da corte, Rainer Maria Rilke, Guglielmo Marconi, Sir Winston Churchill, Re Umberto, una schiera di teste coronate europee (info: www.reidspalace.orient-express.com).

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