Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

San Maurizio Canavese: Piemonte a tavola

Qual è il mobile della cucina che contiene le provviste di cibo e che dà un senso di “sicurezza” e di buona gestione casalinga? È l’oggetto che ha dato il nome a un noto ristorante del Canavese

San Maurizio Canavese: Piemonte a tavola

Se c’è una cosa che colpisce arrivando alla Credenza di San Maurizio Canavese è la sensazione di sentirsi a casa. Già il nome, “La Credenza”, evoca qualcosa di familiare e basta entrare nel locale, sedersi al tavolo e ascoltare Giovanni Grasso che racconta il menù per percepire tutta la passione che Igor Macchia, in cucina, metterà poi nei piatti. In questo ristorante, a due passi da Torino, tradizione fa rima con fantasia e tutto, dall’arredamento al menù, mostra questa doppia anima. Il “viaggio” gastronomico parte dal territorio, dal Piemonte, con i suoi prodotti tipici – riso, formaggi, tartufo, carni – per giungere, attraverso i ricordi di tanti viaggi, fino all’Oriente, dove soprattutto Igor è ormai di casa. “Una cucina ‘fusion’, non ‘confusion’!”, come Giovanni ama definirla. Nei piatti, negli abbinamenti mai scontati del menù, emerge una cucina che affascina e stupisce: nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento della prima stella Michelin. Le radici de La Credenza si trovano nello studio, nel confronto, nella sperimentazione e nella ricerca. In oltre vent’anni, il ristorante si è distinto per la sua voglia di guardare sempre al futuro, ma con i piedi nella terra piemontese.

Tutti a tavola. Che festa!

Agnolotti nel menù
Agnolotti nel menù

Sfogliando il menù, sono molte le prelibatezze da provare. Per gli antipasti: ricciola leggermente scottata e affumicata, cavolfiori e salsa al pompelmo rosa; capesante scottate, passata di finocchi, daikon e pomodoro; fassone in tre tagli con fonduta e tartufo nero; quaglia cotta in olio di oliva a bassa temperatura farcita alle mele verdi. Per i primi: ravioli farciti con salsa verde, lingua scottata e spinaci freschi; risotto ai peperoni rossi e acciughe, salsa al prezzemolo; ravioli di tonno e peperoni, crema di topinambur; agnolotti farciti al salame di Turgia, serviti con crema di patate. Per le carni: guanciale di vitello, purè di ceci, salsa al limone, uvetta e zafferano; agnello marinato nel caffè, salsa al mais e germogli aromatici. Per il pesce: filetto di tonno scottato, fave di cacao e cipollotto di Tropea; dentice, crema di piselli, indivia belga scottata e germogli; gamberoni avvolti da pasta kataify, succo ridotto di peperoni, purè al basilico. Per i dolci: mousse al cioccolato e creme brulee all’arancia servita con arancio sferificato; zuppa di cioccolato, gelato alle fave di tonka e pane di segale; biscotto alle nocciole, mele al lime, salsa al gianduja; tortino caldo al cioccolato fondente accompagnato da creme brulee e gelato alla nocciola. (07/03/2012)

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Info: www.ristorantelacredenza.it

Gestione familiare (con amici) a ricercare e sperimentare

Igor e Giovanni
Igor e Giovanni

Tutto ha inizio nel 1991, quando Giovanni apre il suo locale. Da allora, anno dopo anno, anche con l’arrivo di Igor nel 2000, lo staff è cresciuto in esperienza, capacità e responsabilità. Uno dei punti di forza del ristorante è proprio il fatto che lo staff è una famiglia: Giovanni, in sala, ad accogliere gli ospiti; Franca, sua moglie, esperta sommelier, nella fornitissima cantina che oggi custodisce un migliaio di etichette nazionali e internazionali; Igor in cucina a creare e sperimentare insieme ai suoi ragazzi, Chiara e Ivan. La Credenza è cresciuta piano piano, come una casa. Attorno a quattro mura, senza mai dimenticare da dove si è partiti. Ecco la sala piccola, elegante e moderna nei suoi dettagli firmati dallo scultore Elio Garis; poi la sala principale, quella dei primi anni, e il giardino, un’oasi di verde attraverso le grandi vetrate, dove sorseggiare un calice di vino aspettando la cena.

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