Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Torino suona “Barocco Rock”

L’appuntamento con l’orchestra barocca “L’Aura Soave” di Cremona è sabato 28 aprile per scoprire il doppio volto di Torino

Torino notturna
Torino notturna

 

Torino è una città complicata. Anche per chi come me per cinque anni vi ha vissuto e abitato, cambiando due case in altrettanti quartieri e frequentato loro, i torinesi. Dopo essersi rifatta il look con i Giochi Olimpionici del 2006, la città è famosa in tutto il mondo (anche se sono pochi gli stranieri e perché no anche gli italiani che possono vantarsi di conoscerla bene) per la Sindone, di cui nel Duomo si può ammirare solo una copia, la Mole (simbolo della città, oggi sede del Museo Nazionale del Cinema), il Museo Egizio. Da sempre legata al suo passato ricco di storia (pensiamo solo alla tradizione sabauda), negli ultimi anni non ha mancato di strizzare l’occhio al futuro con l’avveniristica Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, realizzata da Renzo Piano nel 2002. Sospesa sopra il Lingotto ospita 25 opere donate alla città dall’Avvocato e dalla moglie: canaletto, Tiepolo, Matisse, Renoir, Modigliani, Picasso e una scultura di Canova. Per non parlare poi di Spaceland Mission Center, il primo campus di turismo scientifico aerospaziale permanente a 2 mila metri in Val di Susa, abilitato all’addestramento spaziale e aperto tutti i giorni al pubblico. E da qualche anno con Eataly, il più grande store enogastronomico del mondo realizzato nell’ex stabilimento Carpano al Lingotto, che propone specialità rare e di qualità.

Dopo un “bicerin”, serata sugli argini del Po

Cioccolato e caffè, la ricetta del
Cioccolato e caffè, la ricetta del “bicerin”

E così dopo un pranzo al Ristorante del Cambio sulle tracce del Conte Camillo Benso di Cavour, che qui era di casa; una Merenda Reale, appuntamento pomeridiano in memoria dei riti dei Savoia a base di cioccolata calda e piccola pasticceria torinese; una puntata sfiziosa da Baratti&Milano per provare il bicerin, bevanda tipica a base di cioccolato e caffè, e un pellegrinaggio nell’atelier di Guido Gobino per portare a casa un souvenir a base di creme al cioccolato da spalmare, confezionate in scatole di design. È quasi d’obbligo salutare la fine della giornata lungo gli argini del Po magari anche per scoprire inaspettatamente un volto nuovo di Torino.

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