Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Nella Terra del Fuoco con i Finley

Con “Fuoco e Fiamme” la band formata da Pedro, Ka, Dani e Ivan è diventata finalmente grande ed è pronta per un’avventura con zaino in spalla che li porti in giro per il mondo. L’intervista

L'aspro paesaggio della Terra del Fuoco
L’aspro paesaggio della Terra del Fuoco

Viaggiare per te sarà anche fonte di ispirazione?

Nelle nostre canzoni abbiamo spesso trattato temi legati ai viaggi. Con l’album Fuori e il tour del 2008 abbiamo parlato di un viaggio sia fisico che metaforico di scoperta interiore. Il brano Neve di Fuoco e Fiamme, invece, si ispira all’omonimo romanzo di Maxence Fermine, ed è la storia di un’amicizia profonda vissuta in equilibrio sopra un filo di neve. Racconta eternità e purezza che rimanda al Giappone, una terra delicata e potente al tempo stesso.

 

Per lavoro avrai/avrete visto le più importanti piazze del mondo. Quali ti hanno più colpito?

Abbiamo calcato il palco dei più prestigiosi festival europei: Rock AM Ring e Rock IM Park in Germania, Wireless Festival in Inghilterra e Pier Pressure in Svezia. E di conseguenza suonato in posti bellissimi. E sono state tutte bordate emozionali. Ma nulla a che vedere con posti ricchi di storia come l’Arena di Verona, il Teatro Greco, il Castello Scaligero di Villafranca Verona, l’Arena di Cagliari, Piazza Plebiscito a Napoli, Piazza del Duomo a Milano. In questi posti i concerti hanno sempre giovato del loro fascino intrinseco.

 

Dopo un album ci vuole una pausa relax: dove andresti per riprenderti?

Il mondo è così grande e io ho visto ancora così poco, che avrei una grande voglia di girarlo tutto. Anche perché sono mosso da una grande curiosità, ma il lavoro non mi permette di assentarmi per molto tempo. Se potessi viaggiare più spesso e andrei in Sud America. Una terra enorme con tanti mondi assieme. Un posto poi a noi culturalmente vicino. Mi piacerebbe andare anche in Nord America. Ho già visto la costa Est, mi manca l’Ovest. Viaggiare da Seattle alla California deve essere un’esperienza unica. Anche perché potrei vedere i locali storici dove sono nati fenomeni musicali importanti. Non si sa mai però si debba partire per un tour europeo …

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(31/05/2012)

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