Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Sardegna, caraibi nostrani e qualcosa in più

Tra giugno e settembre sono in molti ad affrontare lunghi viaggi lontani dal Mediterraneo: Polinesia, Caraibi, Maldive, Miami. Una bella gita piacevole si può fare anche nel nostro mare e nelle nostre isole. Mondointasca ad agosto è andato in Sardegna

Costa Rei
Costa Rei

Il Nicola mi chiama e mi fa “Vieni giù in Sardegna, sto facendo i bagni sulla Costa Rei un angolo di paradiso circondato dalla lussureggiante macchia mediterranea.
Il centro principale della spiaggia è noto come Piscina Rei ed è caratterizzato da piccole dune di sabbia, oltre che dalla fioritura dei bellissimi gigli di maree ci sono pure il Vermentino e il Cannonau”. Va poi da sé (non amando sostare su sdraio nella 6a o 7ma fila di appiccicati ombrelloni tipo Bagni Conchiglia ascoltando pure l’esegesi della Gazzetta dello Sport) che nel corso della telefonata, oltre alle suesposte garanzie etiliche, il mio amico ha pure fornito formale garanzia che oltre ai rinfrescanti semicupi si sarebbero compiuti bei giri della Sardegna.

Low Cost fino a Cagliari

Il Duomo di Cagliari costruito nel secolo XIII nella zona che i pisani chiamavano "Castrum Kallaris". Foto: Interno del Duomo, nello sfondo il Mausoleo di Martino d'Aragona il Giovane.
Il Duomo di Cagliari costruito nel secolo XIII nella zona che i pisani chiamavano “Castrum Kallaris”. Foto: Interno del Duomo, nello sfondo il Mausoleo di Martino d’Aragona il Giovane.
 

MA ECCOMI A CAGLIARI. Dopo un volo Ryanair che definirei “atipico” datosi che un tempo si viaggiava senza preoccupazioni di sopravvivenza e con compagnie aeree di forse un filino più care ma proprio per questo non rompiballe in tema di bagaglio. E mi spiego.
Quanto alla sopravvivenza avevo da poco letto che Ryanair era stata accusata dagli spagnoli di fare la cresta sul carburante (nel senso che la compagnia raccomandava ai piloti ‘il braccino corto’ al momento del pieno). Morale della favola, il 26 luglio (ben) 3 aerei Ryanair dirottati per maltempo da Madrid a Valencia ed evidentemente quasi a secco hanno lanciato il May Day (in codice, pericolo massimo, roba da farsela sotto) per ottenere la precedenza assoluta di atterraggio.
La seconda ‘atipicità’ del volo riguardava il bagaglio carinamente concesso da Ryanair, ça va sans dire minuscolo e non superiore a 10 kg (e se solo sfori di un etto, zac!, cominciano a farti andare la calcolatrice). Da cui si evince che in una forse goffa ma capace (7 belle tasche a soffietto) giacca a vento semiestiva sono riuscito a infilare quanto non sistemabile nella valigina tollerata dalla celtica compagnia Loucòst.

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Visita alla capitale sarda e alla Costa Rei

Cagliari, porta vecchio municipio.
Cagliari, porta vecchio municipio.

A Cagliari Nicola è puntuale al ‘Pick Up’ (termine elegante, eh? vigeva antan nel gergo turistico chic, adesso si usa il volgarissimo ‘contatto’) e la gita ha inizio con una visita della capitale sarda. Una città (chissà quando la visitai fugacemente, non la ricordavo così bella, con quei saliscendi che la arricchiscono) per certo più beneficata da Giggirriva mediante il glorioso scudetto nel mitico Amsicora che da generazioni di Savoia che dell’isola se ne fregarono sempre cordialmente ancorché l’annessione nel 1720 avesse permesso loro di farsi chiamare re (la Sardegna era infatti regno dal 1297 mentre gli ascendenti dell’attuale principe Ballerino e Pizzaiolo erano soltanto montagnosi duchi savoiardi scesi a valle nella mia Torino, forse soltanto per fare il tifo per la Juve).
Per quel che ne capisco di acque & spiagge la Costa Rei (davanti a Castiadas, poco più a nord di Villasimius) è davvero bella, al punto che mi domando (ma lo scrivo da tanti anni, che palle) perché mai, tra giugno e settembre, un pirla parta da un Paese bagnato dal Mediterraneo e “vada al mare” in (fate voi) Polinesia o Caraibi o Maldive (non parliamo poi di Miami). Status symbol, chic, snob, o più semplicemente solo pirla? Chissà.

Armungia e Emilio Lussu

Nuraghe
Nuraghe

Solo 366 mslm ma arrivare ad Armungia costa qualche curva in salita allietata da un verde inquietante (soste per addentare i semini del selvatico finocchietto, sapori del marsigliese Pastis).
Il paese (500 anime) vide nascere Emilio Lussu, un gran bel personaggio (poco importa se sognò e predicò quel miraggio dell’uguaglianza umana che Josif Vissarionovich Dzugasvili, per i compagni Stalin, pensò bene di sopprimere dopodiché la Storia decise che non era cosa.
Oltre alla casa dell’onestissimo (pensa tu!) politico del secolo scorso e a un Nuraghe (più di 7000 in Sardegna) Armungia vanta pure un valido museo etnografico (e ogni volta che ammiro fatiche e privazioni di chi ci ha preceduto mi chiedo: ma quando si farà mai un Monumento al Sudore?).

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Patrimoni nel segno dei tempi e sapori forti

Piscinas, ombrellone solitario.
Piscinas, ombrellone solitario.

Altra gita col Nicola, stavolta si va dall’altra parte. Sarà pur bella la spiaggia di Piscinas ma quanto ti fa meditare, quasi inquieta, quella magnifica (Patrimonio Unesco) non meno che abbandonata zona mineraria di Montevecchio. Panta rei, tutto scorre, cara gent.
Prima di Oristano, al ‘Cibo Qibo’ di Terralba, robusta ‘paciata vermentinizzata’ (la sete non è una colpa). Ma l’Oscar dei sapori sardi, in ‘sto caso decisissimo, tale da quasi bruciare il palato, lo assegno al Su Caggittu de Crabittu, alias latte di capra all’interno dell’abbomaso (lo stomaco, ndr) del capretto.
Ci sarebbe anche da approfondire quel poco che sappiamo di Eleonora regina/’giudice’ di quel regno (democratico, a quei tempi!) di Arborea che stiamo attraversando. Ma è ancora lunga la strada per andare a saperne di più sul Bue Rosso del Montiferru, razza Sardo-Modicana, alla macelleria di Costantino Sassu a Bonarcado, non distante da Suntu Lussurgiu. Cittadina intrigante per l’amenità e per il nome ancorché con tutte queste U posso sbagliarmi ma temo che i sardi abbiano un filino esagerato.

Alla scoperta dell’Isola orgogliosa

Sardegna, caraibi nostrani e qualcosa in più

Ma tiremm innanz, e dopo una liturgica pucciata ho iniziato col Nicola l’esplorazione di una Sardegna a me sconosciuta. Perché ero già stato alcune volte in questo isolato minicontinente sito in mezzo al Mediterraneo occidentale, un punto davvero strategico, ma solo per partecipare a tre inutili congressi (più utile fu il terzo blablabla ma solo perché l’avevo organizzato io).
Adesso, in due belle gite, si va nell’interno, e non solo, si attraversa pure quest’isola seria, perbene e orgogliosa (ma perché, dico agli indigeni che incontro non diventate un tranquillo Stato indipendente, equidistanti dai tanti padroni che nei millenni vi hanno soltanto dominato e sfruttato – punici, romani, pisani, vandali, bizantini, aragonesi, spagnoli, savoiardi -?).

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