Se ci trovassimo nella condizione di dover scegliere una località per una breve ma ritemprante vacanza tra Nizza e Montecarlo, lontana dal glamour delle due città e avessimo a disposizione solo una cartina che, in sequenza, riporta i nomi dei luoghi che si affacciano sulla Costa Azzurra, non ci sarebbero dubbi. La scelta cadrebbe su Beaulieu sur Mer.
“Le plus Beaulieu de la Côte d’Azur” come recitano le brochures promozionali. Come sottrarsi al fascino di una località che sin dal nome promette di incantarci, come incantò Napoleone Bonaparte che diede a questa graziosa baia del Mediterraneo il nome di Belloloco, confermando la tradizione del Pulchro loco in epoca medievale e Bel luec nel patois locale.
Se Beaulieu seppe convincere l’ingegner Gustave Eiffel, Béatrice Ephrussi De Rotschild, il filologo ellenista e archeologo Théodore Reinach e attori della grandezza di Charlie Chaplin, David Niven, a edificarvi dimore, o a soggiornarvi, qualche ragione ci deve essere. Sarà per la presenza del Cap Roux che si protende nel mare, quasi a proteggere la baia fortunata, per la variopinta vegetazione endemica, arricchitasi col tempo di piante tropicali, per il clima perennemente mite che anche in pieno inverno sa regalare giornate deliziose o per la limpidezza dei toni verde-turchese che qui regala il mar Mediterraneo.
Beaulieu sur Mer e la collezionista di sogni
A Cap Ferrat, altra residenza aperta al pubblico è Villa Ephrussi De Rothschild, come la precedente gestita da Culturespaces (l’Associazione che si occupa della gestione e valorizzazione di diversi monumenti del patrimonio culturale francese). La Villa è opera della tenace Béatrice Ephrussi, nata Rothschild, facoltosa collezionista che possiamo immaginare mentre seleziona opere d’arte provenienti da tutto il mondo direttamente sulla banchina della stazione ferroviaria di Beaulieu. Nel 1905, a quarantun anni, acquista, contendendoselo con il re Leopoldo II del Belgio, un terreno di sette ettari. In cinque anni vi fa edificare una villa in stile rinascimentale circondata da nove giardini tematici. Come la sua ideatrice aveva immaginato, dal giardino principale, alla francese, è come se ci si trovasse sul ponte di una nave, a bordo di un transatlantico, circondati ovunque dal mare. Se la visita all’interno della villa, alle preziose raccolte, ci restituisce la passione della collezionista, i Giardini ci avvicinano alla viaggiatrice. Mentre l’intero complesso ci conduce a quella Belle Epoque, dove entusiasmo e una visione “en rose” dell’esistenza caratterizzano la classe dominante.
Ospiti illustri in ville di lusso
Quel che è certo è che oggi Beaulieu sur Mer non è solo meta esclusiva per nuovi ricchi. A dimostrarlo, la varietà dell’offerta alberghiera che va dal piccolo B&B alla sistemazione sontuosa ed esclusiva. Oggi può capitare di imbattersi, al riparo di una palma in spiaggia, in una discreta giovane mamma russa che legge ad alta voce un racconto ai suoi piccoli. Chissà forse scritto proprio da Anton Cechov o da Lev Tolstoj che ebbero occasione di visitarla (il conte Tolstoj al seguito della zarina Maria Alexandrovna, moglie di Alessandro II).
Oggi insieme ai russi, inglesi, irlandesi, americani son tornati a contendersi il piacere del soggiorno in questa località, proprio come accadeva sul finire del XIX e gli inizi del XX secolo. Questo luogo, già noto ai greci come baia di Anao, in epoca romana fu sede di ville prestigiose. Per secoli appartenuta al Ducato di Savoia, nel 1860 si ricongiunge alla Francia col trattato di Torino. In pochi anni due vie d’accesso consentirono a Beaulieu di affermarsi come meta turistica.
Nel 1864, fu costruita la strada litoranea, mentre nel 1868, venne completata la tratta ferroviaria tra Nizza e Montecarlo. Frazione della vicina e nota Villefranche, solo nel 1891 diventò comune indipendente. Sono anni di grande fermento per la località che si afferma come meta di turismo invernale frequentata fino alla Belle Epoque da esponenti dell’aristocrazia di tutta Europa. Testimonianze inconfondibili di quel periodo sono le sontuose residenze giunte a noi grazie a interventi di restauro incessanti.
Vanno citati senza’altro La Réserve, oggi tra gli alberghi più apprezzati della Costa Azzurra, che nasce nel 1880 come ristorante, con riserve di pesci e crostacei, apprezzato per la bouillabaisse. Con la trasformazione in albergo d’elite, iniziò la sfilata di ospiti famosi in tutto il mondo. Qualche nome? Sir Thomas Lipton, Rita Hayworth, Paul Newman, Jack Nicholson. Altri edifici storici sono il Palais des Anglais del 1885, di fronte alla stazione; l’imponente struttura del Palais Bristol con la vicina Rotonde, edificati nel 1899 dall’architetto Tersling. Quest’ ultima ospita il Museo del patrimonio Berlugan che ripercorre la storia della località a partire dai reperti di epoca preistorica fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Il paradiso dei botanici
La Promenade Maurice Rouvier che collega Beaulieu sur Mer al porto di Saint Jean Cap Ferrat, è uno di quei rari percorsi che, pur a distanza di anni, continuano a esercitare un fascino poetico e superbo al tempo stesso. A metà del percorso, ci si trova nella piazzetta intitolata a David Niven. Un angolo quasi fiabesco dove una graziosa villa rosa che ha ospitato nomi celebri della cinematografia delimita il confine tra terra e mare. Arrivati al porto di Saint Jean Cap Ferrat, un intrico di vicoli e diverse possibilità si presentano: si può proseguire per il sentiero marittimo fino alla Punta Saint-Hospice, fare il giro della penisola arrivando alla Punta Malalongue, verso il faro. Tutte passeggiate straordinarie, qualcuna peraltro da fare con una certa cautela, se non addirittura da evitare, nei giorni di maltempo.
Nel corso di queste passeggiate si può ammirare una flora sorprendente: i meno esperti dovrebbero aggirarsi con un manuale di botanica per riconoscere alberi di carrubo, bagolaro, yucca, araucaria. Ritornando a Beaulieu, in Place Marinoni sulla quale prendono posto il sabato mattina i banchi di frutta e verdura, si può ammirare, un sorprendente ficus di fronte all’Hotel Select. Altri esemplari giganteschi di ficus fanno bella mostra di sé nei giardini del Casino. La spiaggia Pétite Afrique, a est del Port de Plaisance, sulla quale si affacciano straordinarie ville, ci accoglie con un inaspettato palmeto.
Beaulieu sur Mer architettura al meglio
Il Casino, altro riferimento importante per il programma di concerti e mostre di pittura che vi si svolgono durante l’anno, risale al 1929. È da qui che si può iniziare a esplorare, rigorosamente a piedi, ciò che di meglio offre Beaulieu sur Mer e i suoi dintorni. Si può cominciare con la Résidence Eiffel, bel palazzo in stile fiorentino che fece costruire l’ingegner Gustave Eiffel. Anche se non si alloggia qui (sono stati realizzati 75 monolocali), è possibile ammirare l’edificio dall’esterno e intravedere parte del magnifico giardino che la circonda.
Giusto accanto, Villa Kérylos, classificata oggi monumento storico nazionale, è la sorprendente creatura del filologo Théodore Reinach, che ne commissionò il progetto all’architetto Emmanuel Pontremoli con l’intento di riprodurre la dimora di un armatore dell’antica Grecia. Un ambiente straordinario per la squisita fattura dei manufatti e per l’armonica semplicità che vi regna.
La Villa greca Kérylos è anche un vivace centro culturale: vi si tengono conferenze, mostre di rilievo e ospita al suo interno un laboratorio di ceramica dove i visitatori di tutte le età possono cimentarsi con la realizzazione di oggetti, secondo le tecniche impiegate nell’antichità. Dalla terrazza sul mare, infine, si ha una vista formidabile sulla penisola di Cap Ferrat.
Gli occhi puntati
A punteggiare il paesaggio anche piante decisamente più familiari: aranci, limoni, bouganvillee, ulivi. L’ulivo è pianta comune da queste parti, come testimonia lo stesso stemma della città e il nome della chiesa di Sancta Maria de Olivo. La chiesa più antica di Beaulieu – risale all’XI secolo – è oggi sede di mostre di artisti locali. Alle spalle del Porto principale un posto che bisogna proprio andare a cercare è Square Calmette, un Giardino degli Ulivi che sebbene sia indicato sulla cartina, non è ben segnalato. Un cancelletto, che sembra sbarrare l’ingresso, introduce in una vera oasi di raccoglimento. Questo luogo sembra voler rammentare che prima dell’avvento del turismo, la coltivazione dell’olivo, insieme a quella degli agrumi e dei fiori, costituiva per l’economia locale l’attività principale di questo territorio oltre, naturalmente alla pesca, come si addice a una cittadina di mare.
La mattina si può andare al porto a comprare il pesce appena catturato per familiarizzare subito con chi vive praticando ancora questa attività. Oggi due sono i porti, il Port de Plaisance, tra i più apprezzati della Costa Azzurra, realizzato nel 1968 e capace di accogliere 800 imbarcazioni e un secondo porticciolo, a ridosso della Baie des Fourmis, la spiaggia ai piedi del Casino.
A Beaulieu, si può anche praticare la pesca d’altura, o partecipare a gite in mare per avvistare balene e delfini. Questo tratto di Mediterraneo infatti fa parte del paradiso dei cetacei. C’è, tuttavia, chi preferisce ai mammiferi di mare, tentare di avvistare, in speranzosa e maniacale attesa, gli occupanti dei panfili che stazionano nella baia di Beaulieu e Saint Jean – Cap Ferrat. A ciascuno il suo piacere!
A Beaulieu sur Mer per l’artigianato e il brocantage
Beaulieu sur Mer con poco meno di quattromila abitanti che diventano diecimila in estate, è luogo apprezzato sia per vacanze in albergo sia dai proprietari di seconde case. Non mancano anche qui edifici realizzati negli anni 70 e 80 che non esprimono nessun gusto estetico ma sono diverse le vie dove si possono ammirare ville storiche sapientemente restaurate.
I numerosi studi di architettura, i negozi di antiquariato, la fiera dell’artigianato e brocantage che si svolge la prima e terza domenica del mese, testimoniano dell’attenzione per quella Art de vivre, che non è solo il piacere della buona tavola, ma in generale l’aspirazione a circondarsi di ciò che contribuisce al benessere più autentico. Benessere che questo Bel Luogo ci invita a riscoprire.
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