Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Cuneo e il mondo

Tutti conoscono e apprezzano la provincia di Cuneo per le sue leccornie ma il capoluogo rimane un po’ in disparte, riservato e tranquillo, incuneato, appunto, tra i due fiumi che danno motivo al suo nome. Una città che merita una visita per i suoi portici, i palazzi medioevali e per la cordialità dei suoi abitanti

Cuneo Un tratto della linea Ventimiglia-Cuneo
Un tratto della linea Ventimiglia-Cuneo

La linea ferroviaria è certamente bella ma un po’ deludente. I paesaggi che si vedono sono sì interessanti ma sono più le gallerie che i tratti aperti e, in definitiva, nel punto più emozionante, quello che attraversa le Alpi Marittime a Briga e Tenda si vede piuttosto poco. Quella che avrebbe potuto rivelarsi una gita deludente si è trasformata in una splendida avventura grazie a Cuneo.

Sono abituato a viaggiare e a vedere posti di tutti i generi e penso di avere una certa esperienza e di riuscire a vedere i luoghi in maniera obiettiva. Cuneo, devo ammettere mi ha colpito subito per la simpatia e cortesia della gente. Già all’arrivo in stazione l’edicolante mi ha spiegato gentilmente la strada per il centro, chiedendomi se fossi un buon camminatore e alla risposta affermativa è uscito dal botteghino per mostrarmi la via. Arrivare in un posto ed essere accolti bene predispone favorevolmente.

Cuneo città golosa
Cuneo Locale storico sotto i portici di via Roma
Locale storico sotto i portici di via Roma

Cuneo e la sua provincia possono a buon diritto essere considerate la culla del rinascimento gastronomico italiano. Slow Food è nato qui, alla Chiocciola, un ristorante/enoteca che si trova nel centro storico, tra il municipio e la bella ex-chiesa di San Francesco. Da qui è nato l’orgoglio per una produzione agroalimentare che non ha uguali nel mondo intero e in città sono numerosi i locali che offrono la cucina tipica, più o meno rivisitata secondo i dettami dei tempi moderni.

Allora ecco che il famose bue di Carrù, i vini prestigiosi, i tartufi neri, i funghi fanno bella mostra nei menu e anche nei numerosi negozi di alimentari. Ecco, mi ha colpito molto il numero di ristoranti e negozi di buon livello, chiaro indizio di un certo piacere di vivere, senza parlare poi dei locali storici come il Caffé Arione in Piazza Galimberti – frequentato anche da Hemingway – o delle pasticcerie, come Gallo, dall’altra parte della stessa piazza con i suoi cuneesi, cioccolatini al rum, deliziosi come la cordialità del proprietario.

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Cuneo in tasca
L'interno del Duomo
L’interno del Duomo

Non è difficile orizzontarsi per Cuneo. La città non è enorme e ha la forma, appunto, di cuneo costruita su un altopiano triangolare tra il fiume Stura e il torrente Gesso. Le strade sono tutte squadrate e l’asse principale è composto da Via Roma e il suo prolungamento, Corso Nizza, separate dall’enorme (24mila metri quadrati) e sproporzionata per la città Piazza Galimberti – perfettamente rettangolare – che divide la parte vecchia di origine medioevale, da quella moderna. Da una parte si trovano le chiese e i monumenti. Dall’altra i negozi.

L’impressione è quella di una città ordinata e pulita. Non visivamente opulenta ma nemmeno povera. Fa parte del carattere cuneese non ostentare le proprie ricchezze. Quanti sanno che un cuneese, Ferrero, è l’uomo più ricco d’Italia? Così le case sono belle, solide e massicce, senza essere eccessivamente ornate. In compenso le chiese sono per la maggior parte barocche, ricche di ori, stucchi e opere d’arte come, per esempio, quella dedicata al copatrono di Cuneo: Sant’Ambrogio, in segno di gratitudine verso i milanesi che nel 1231 aiutarono a ricostruire la città dopo che i rivali saluzzesi la distrussero.

Dove non serve l’ombrello
Contrada Mondovì
Contrada Mondovì

La caratteristica del centro di Cuneo è quella di essere praticamente tutta a portici, tranne alcuni brevissimi tratti all’inizio di Via Roma e da un lato a metà di Corso Nizza. Diventa così gradevolissimo passeggiare su e giù osservando le vetrine dei negozi, molti dei quali ormai storici e dagli infissi ancora d’epoca. Ogni tanto vale la pena inoltrarsi nelle stradine laterali come per esempio le vie Mondovi o Chiusa Pesio, quelle che racchiudevano l’antico ghetto ebraico. Oggi la comunità ebraica (una delle più antiche del Piemonte) è ridotta a poche persone e la sinagoga è chiusa per lavori di restauro.

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A proposito di ebrei e Cuneo, sembra che lo spostamento del giorno di mercato dal sabato al venerdì sia dovuto a un gesto di gratitudine dei cuneesi per il grande aiuto fornito da un ebreo nel procurare il cibo per la città assediata (per la cronaca Cuneo fu assediata ben sette volte!). Vera o no questa storia resta il fatto che a Cuneo si fa mercato di venerdì. Queste viuzze sono il vero cuore della città. Fortunatamente sono ben mantenute e ci sono numerosi locali e botteghe artigiane che attraggono la gente.

Le scoperte del giornalista di viaggio
La torre civica in Via Roma
I Portici e la torre civica in Via Roma

Ogni professione ha le sue deformazioni. Il giornalista di viaggi, per esempio, ha sempre l’occhio attento agli aspetti potenzialmente interessanti di ogni luogo nel quale si trova a capitare. Anche quando dovrebbe essere in vacanza. L’ho sperimentato personalmente mentre mi trovavo a Sanremo per qualche giorno. Ero incuriosito dalla famosa linea ferroviaria che collega il mare (Ventimiglia) alla montagna (Cuneo) zigzagando tra Italia e Francia nei territori ceduti ai transalpini con il trattato di pace del 1947. Da Sanremo a Ventimiglia è un attimo così mi sono imbarcato in un’avventura che ha avuto un esito completamente differente da quello previsto.

Una città di mondo
La piazzetta dedicata a Totò
La piazzetta dedicata a Totò

Nonostante le sue bellezze e prerogative, Cuneo è diventata famosa grazie alla celebre battuta di Totò che, in un suo film, sosteneva di essere “Uomo di mondo” perché aveva fatto per tre anni il militare in città. Il genio del grandissimo attore aveva elevato una cittadina che, sebbene capoluogo di provincia, aveva una dimensione ridotta, al rango di metropoli. I cuneesi ormai si sono “rassegnati” a questo tormentone. Qualcuno storce un po’ il naso a questa bonaria presa in giro, altri sono fieri e orgogliosi che il nome della loro città sia diventato conosciutissimo in tutta Italia.

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A Totò, anzi, al Principe Antonio (ecc.) de Curtis è dedicata una piazzetta proprio di fianco al teatro Toselli e dalla sua battuta è nata un’associazione: “Uomini di mondo” che riunisce coloro che hanno veramente fatto il militare a Cuneo. Un’associazione serissima con tanto di giornalino e raduno annuale in autunno. La sede storica è nella sopraccitata Osteria della Chiocciola che, evidentemente è anche un punto di aggregazione importante della città.
Info:  www.provincia.cuneo.it

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