è un pezzo di terra situato non so bene dove e sinceramente credo non lo sappiano nemmeno gli Zetod. Non sto parlando del fighissimo gruppo folk, ma del popolo che orgogliosamente rivendica questa terra come Casa. Setomaa è “katõ ilma veere pääl” da fine conoscitore dell’estone direi che non lo è, quindi sarà lingua seto. Di sicuro vuol dire “al confine tra due mondi” ed è vero, è stato vero e forse lo sarà per sempre.
Setomaa si trova schiacciata in quel fazzoletto di terra al confine tra l’Estonia e la Russia, a sud del lago di Peipsi. In realtà parlando (metaforicamente) con un seto questo ti dirà che i paesi che confinano con la sua Terra sono l’ Estonia a Nord Ovest, la Russia che la circonda in tutto il 1° e 2° quadrante, e Võrumaa a Ovest. Setomaa in effetti confina con un’altra minoranza linguistica, etnica e culturale che è quella rappresentata da Võrumaa County, che sarà però un’altra storia.
Unico posto dove occorre il visto per andare nella capitale
Setomaa è abitata da circa 6 mila abitanti di cui 4 mila zetod, in giro per il mondo ce ne sono circa 16 mila di zetod. Setomaa ha una lingua propria del ceppo finno-ungarico come l’estone ma non è l’estone. E quando ci sono stato ho capito che non è nemmeno la lingua Võru, ma non chiedetemi perché. La Seto Külavüü, ovvero la Cintura di Seto, corre da Võõpsu in piena Põlvamaa fino a Misso, l’estremità meridionale che si trova in Võrumaa. Nel mezzo la capitale per uno scherzo del destino è Petseri, in Russia. Immaginate una nazione in cui i cittadini per andare nella capitale hanno bisogno di una Visa, io ci sono stato. Non a Petseri.
Scherzi a parte questo si è rivelato un grave problema per gli zetod che dopo la restaurazione dello stato estone si sono ritrovati i parenti, magari il lavoro, fidanzata e la casa d’infanzia tutto di un tratto in Russia. In Russia. Non è l’unica stranezza di Setomaa perché la Külavüü, corre quasi completamente in Estonia. Quasi. Completamente. Perché nel tratto tra Värska e Saatse c’è un Km, un solo Km di strada, che si trova in Russia. Of course, ci sono stato: è possibile attraversare quella lingua sovietica solo su di un mezzo provvisto di ruote… non è dato a sapersi se le mamme con i passeggini debbano volare o cosa… inoltre è assolutamente vietato fermarsi con la macchina lungo quella striscia di asfalto perché in un attimo potrebbe trasformarsi in un “Kilometro Verde” senza nessun John Coffey a potervi salvare (RIP).
Setomaa terra di battaglie e patria di cantanti
Setomaa vuol dire Terra di Battaglie poiché nel corso dei secoli la regione è stata sempre tra i più importanti e ricorrenti teatri di guerra del Baltico. Gli zetod dicono che è per questo che solo nella loro terra “le case sono castelli” ognuno a proteggere il proprio. E in effetti a differenza che nel resto del paese, solo in questo posto ho trovato delle alte cannizzate o palizzate in legno a protezione del giardino e del cortile di casa. A garantirne l’incolumità.
Setomaa nel 2009 è stata nominata Patrimonio Unesco a causa della lingua, la musica, la cultura, la sua indubbia bellezza. È un posto di foreste selvagge e perfettamente preservate, c’ è un Leelo una canzone che dice che la natura qui è talmente bella che dai comignoli dei “castelli” vengono fuori oro e argento. I leelo, Setomaa è luogo di musica è patria di cantanti. Non di quelli famosi, ce ne dovrebbe essere una celeberrima ma sinceramente non ricordo e non ho voglia di mettermi a cercare. E’ posto di cantanti, perché gli zetod vogliono conservare la propria cultura e il modo più semplice e divertente per farlo è cantandola. Tutti i giorni.
Un popolo di religiosi dove le Paaba curano con le prediche
Gli zetod sono molto molto religiosi, in particolare sono cristiani ortodossi. Fino al 15° secolo erano riusciti a rimanere pagani nonostante i tentativi di “cattolicizzazione” che invece erano andati a buon fine nel resto dell’Estonia. “In ogni casa c’è un piccolo altare per la preghiera, ogni villaggio ha la cappella comunale in legno in cui si può entrare solo previo permesso del cappellano che è unico possessore delle chiavi…”.
Questo è quanto riportato dai pochissimi articoli in inglese che si trovano in Rete, quello che non dicono è che se ti ospita la bellissima Helena che è la figlia di chi ha costruito la cappella, ovvero Hendrik il sosia estone di Corrado Guzzanti, bene in questo caso non ti serve contattare il cappellano per le chiavi ma le hai già. A Setomaa ci sono le Paaba le sagge delle comunità che riescono a curare con le prediche. A Setomaa in ogni villaggio c’è una Kilmas che è il posto dedicato alle feste cittadine, le più importanti sono quelle di Varska in occasione di San Giorgio, quella di Luhamaa per la Domenica Bianca che non penso abbia molto a che fare con le nostre Notti Bianche, quella di Lepa per il Lunedi di Pasqua… lu Pasquone!
Setomaa un regno di pace
Il 4 agosto però è il giorno del Regno di Setomaa, quello in cui vengono eletti il miglior ballerino di Kargus chiamato Karguso Kargaja, il miglior suonatore di fisarmonica, il miglior cuoco e sopratutto il Sõnolinõ ovvero il miglior cantante. Particolarità è che il tale è il migliore nell’improvvisazione di un/una Leelo e di solito il vincitore è quello che riesce a improvvisare più di 10.000 (diecimila) rime sulla cultura seto. Altro che rapper! Il 4 agosto è importantissimo perché viene eletto il “Papa Zeto”, lo Ulemsootska che essendo Papa ha potere spirituale ma viene considerato anche Re, quindi anche temporale.
Insomma Setomaa è una sorta di Vaticano estone. Lo Ulemsootska è considerato il tramite tra la comunità e Peko, l’eroe e il messia zeto, il dio della fertilità. Il problema è che il corpo di Peko è conservato nel monastero di Petseri in Russia mentre il Sootka viene eletto in Estonia, quindi di fatto il Papa non può entrare quando vuole a San Pietro ma addirittura per farlo deve fare regolare richiesta di Visa ai comunisti. Setomaa I love this place.
Ps. Naturalmente ho avuto un bellissima conversazione con il Corrado Guzzanti estone davanti a una bottiglia di Hansa, vodka fatta in casa e per questo illegale. Ma anche questa è un’altra storia, forse un altro post.
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